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Era un bambino. Dodò Gabriele, ucciso ad 11 anni dalla ‘ndrangheta

La storia di Dodò al centro della nuova puntata di “Calabria dell’altro Mondo”, in onda questa sera alle 21 su L’altro Corriere Tv

Pubblicato il: 24/10/2023 – 14:53
Era un bambino. Dodò Gabriele, ucciso ad 11 anni dalla ‘ndrangheta

CROTONE Com’è possibile morire ad undici anni in un campetto da calcio? Dodò Gabriele correva felice dietro un pallone, quando un proiettile lo raggiunge, ferendolo alla testa. E’ il 25 giugno 2009. Nel piccolo rettangolo verde di contrada Margherita, nella periferia nord di Crotone, cala il silenzio. Il padre di Domenico, Giovanni Gabriele, corre a soccorrere il figlio e invoca i soccorsi. Seguiranno una folle corsa all’ospedale, il ricovero, due interventi chirurgici (uno al fegato e l’altro al cervello) e 85 giorni prima del decesso.
Il 20 settembre 2009 il cuore di Dodò smette di battere e i suoi genitori Giovanni e Francesca, da quel giorno, raccontano la storia di un bambino cresciuto in terra di ‘ndrangheta: ucciso dalla mano spietata di Andrea Tornicchio, all’epoca dei fatti ventenne e Vincenzo Dattolo, 26enne, entrambi condannati all’ergastolo. La storia di Dodò è al centro della nuova puntata di “Calabria dell’altro Mondo“, il format di inchiesta in onda questa sera alle 21 su L’altro Corriere Tv (Canale 75 dtt).

Un attimo dopo

«Ricordo quando il dottore mi chiamò per dirmi che Dodò non c’era più, la prima cosa che pensai è “come faccio a vivere senza di te”», racconta Giovanni Gabriele. Il vero obiettivo dei killer era Gabriele Marrazzo, obiettivo designato in un regolamento di conti tra ‘ndrine. Domenico Gabriele, vittima innocente della criminalità organizzata, oggi rivive nei ricordi dei genitori: la mamma Francesca Anastasio ha il cuore colmo di dolore e il viso segnato dagli anni trascorsi senza suo figlio. «Nel 2009 aveva vinto il premio come migliore alunno, aveva un sorriso per tutti e una parola buona per tutti i compagni. Oggi siamo impegnati a sensibilizzare i ragazzi sulla pericolosità delle mafie, sulla crudeltà di uomini che uccidono i bambini». «Quando andiamo nelle scuole diciamo sempre che è importante lottare, anche per importanti battaglie come quella per ottenere la certezza della pena».

Giovanni Gabriele – Don Luigi Ciotti – Francesca Anastasio e Alessandro Del Piero

Qualche mese dopo la morte di Dodò, Francesca e Giovanni ricevono la visita di Don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera: «Ha chiesto di vedere la stanzetta di Dodò, ha visto la maglia di Del Piero ed ha detto “dovete venire a Torino a conoscere Alex”». Il capitano della Juventus era l’idolo di Dodò. Oggi, per ricordare Domenico Gabriele, sono nate associazioni, movimenti e presidi di Libera, ma nei momenti di silenzio è inostenibile il peso di quella vita spezzata. (f.b.)

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