BRUXELLES «Mancano poco più di due mesi alla chiusura del Programma operativo della Calabria 2014-2020 e la Commissione europea, rispondendo ad una mia interrogazione, mi informa che solo il 27 settembre la Regione ha notificato l’ennesima modifica dello stesso». È quanto scrive l’eurodeputata Laura Ferrara in una nota che fa il punto sullo stato di salute della spesa dei fondi europei in Calabria. «Il processo di revisione che riguarda il Programma operativo calabrese 2014-2020 non è altro che un artificio grazie al quale si elargiscono fondi a pioggia così da centrare l’obiettivo della spesa, o almeno provarci, a discapito della qualità. La riprogrammazione, dunque, non servirà ai calabresi, non gli verrà restituito, infatti, un territorio i cui investimenti hanno prodotto crescita e competitività, bensì si metterà, giusto, in sicurezza il programma. Questo va detto a futura memoria, quando il centrodestra, al pari di chi li ha preceduti, sbandiererà il raggiungimento dei target di spesa. Da tempo nel Dipartimento programmazione si promuovono operazioni volte esclusivamente a fare cassa, bandi per progetti da 5mila euro utili ad accontentare qualche associazione amica, risorse ridestinate a progetti vecchi e accantonati nei cassetti dei vari Enti. Così come si sposta la spesa verso assi del Por già ampiamente coperti. Circa 120 milioni verranno destinati per il programma Safe. Tutto lecito, per carità, ma se il 5% di un programma pluriennale (quasi decennale) potrebbe essere speso a pagare bollette elettriche e quindi colmare un’emergenza attuale, questo significa che nulla si sarebbe mai realizzato con quelle risorse. Nonostante la rincorsa, la spesa ancora arranca. Alla data del 2 ottobre 2023, infatti, l’importo della spesa certificata, in base alle informazioni fatte pervenire dall’autorità di gestione, ammontava a 1.619,5 milioni di euro. Ciò equivale al 72,8 % delle risorse disponibili a valere sul Por, ancora da modificare, tuttavia. Ecco perché, secondo la Commissione europea, al momento non è possibile escludere che le risorse inutilizzate possano essere disimpegnate in sede di chiusura della programmazione. Ancora una volta la nostra Regione verrà bocciata circa la qualità della spesa dei fondi comunitari, a maggior ragione se consideriamo i numerosi processi di revisione e rimodulazione già intervenuti sul Por Calabria negli scorsi anni e che hanno inciso notevolmente, per non dire stravolto, la struttura originaria dello stesso», conclude Ferrara.
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