GAZA Nella Striscia di Gaza ci sono 14 italo-palestinesi che l’Italia sta cercando di far uscire attraverso il valico di Rafah dove però i controlli molto rigidi allungano i tempi di attesa. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha spiegato che «gli italiani nella Striscia di Gaza sono 7 con passaporto italiano, 7 con passaporto italo-palestinese e altri 4 che sono palestinesi, e sono loro familiari: bambini o mogli». Il governo italiano ha confermato invece la morte dei tre italo-israeliani dispersi dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre.
«L’ambasciata italiana al Cairo è pronta ad andare a recuperare queste 19 persone per riportarle a casa – non appena sarà possibile, ha aggiunto il capo della Farnesina intervistato da SkyTg24 – una serie di concause rallenta le procedure: l’Egitto ad esempio teme che tra i palestinesi con doppia nazionalità si insinuino anche miliziani di Hamas. Stiamo lavorando in tutti i modi possibili per garantire la sicurezza» di queste procedure.
I morti causati dall’esplosione di un missile «in un parcheggio» di un ospedale di Gaza sono stati 50 e non 500 e la strage è responsabilità di Hamas e non di Israele, ha assicurato Tajani, che ha lanciato un monito a «impedire che la propaganda giochi un ruolo deleterio».
«Bisogna fare di tutto per tenere Iran e Libano fuori dalla guerra», ha ribadito il ministro. «Tutti si stanno adoperando tantissimo – ha detto il capo della Farnesina – è una situazione complicata che può cambiare da un momento all’altro. Mi pare che in Israele sia prevalso il buonsenso e abbiano ascoltato i nostri messaggi per una reazione proporzionata alla vile aggressione subita e finora hanno colpito le centrali di Hamas. Noi condanniamo Hamas ed è giusto che Israele la colpisca, ma Hamas usa la popolazione civile come scudo e nasconde le armi in ospedali e scuole: sono loro a cercare la carneficina del popolo palestinese».
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