LAMEZIA TERME Un vortice capace di ingurgitare migliaia di euro e i sogni di una vita con una facilità estrema. Un pericolo a portata di click lontano anni luce dal fascinoso modo della vecchia schedina del Totocalcio che raccoglieva, attorno ad un tavolo da bar, amici e colleghi per una scommessa che faceva sognare di centrare il mitico 13. Le scommesse online reclutano viceversa giocatori per lo più solitari che qualche volta si trasformano in automi, senza regole e controlli e che per questo facilitano il diffondersi, soprattutto tra i soggetti più fragili. Su tutti, i giovanissimi.
Un fenomeno in rapida espansione per la facilità e comodità di accesso ai sistemi di gioco. Basta registrarsi ai tanti siti dedicati e magari scaricare l’app sul proprio smartphone per aprire le porte che per alcuni diventa l’abisso di una strada senza ritorno. Ed anche se per l’accesso occorre essere maggiorenni, le modalità per aggirare questo ostacolo per i giovanissimi sono semplicissime, come i passaggi successivi per entrare nel mondo delle scommesse online. Basta avere i dati di qualcun altro – magari sottratti al nonno o alla nonna – che, anche per ogni minorenne quel fantasioso e scivoloso territorio, costituto da una miriade di giochi apparentemente innocui, finisce per spalancarsi.
E sono decisamente tanti i giovani che entrano con facilità estrema nel pianeta delle scommesse online.
Una fotografia la offre l’ultimo studio condotto da European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs Italia (Espad) sui comportamenti a rischio tra la popolazione studentesca italiana. Dal report emerge che uno studente su dieci tra i 15 e 19 anni ha praticato il gioco d’azzardo online. Una abitudine che è più diffusa tra i maschi visto che dal rapporto dell’osservatorio del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) si calcola che il 15% degli studenti contro il 3,3% delle studentesse. E sempre da quello studio si comprende come sia facile per loro entrare nel mondo delle scommesse online. L’accesso viene garantito per lo più dai cellulari visto che ben il 75,6 per cento degli studenti ha dichiarato di aver scommesso attraverso il proprio smartphone. E se a quella percentuale si aggiunge che un altro 5,7% ha avuto accesso tramite il proprio tablet, si comprende che per una platea di oltre 8 studenti giocatori su dieci, scommettere diventa estremamente facile per le innumerevoli occasioni di connettersi su quei portali e giocarsi spesso non solo la paghetta dei genitori. Visto che nelle pratiche verificate è emerso anche la diffusa abitudine di prestarsi soldi tra compagni.
Un abisso in cui finiscono per entrare sempre più persone macinando numeri da capogiro.
Secondo “Il libro nero dell’azzardo”, il rapporto curato da Cgil, Federconsumatori con la collaborazione della Fondazione Isscon (Istituto studi sul consumo), il gioco online ha superato nel 2022 i 73 miliardi di euro, non solo confermando il sorpasso rispetto alle scommesse dalle postazioni fisse ma raddoppiando nei numeri rispetto al 2019.
Complessivamente il volume del gioco d’azzardo in Italia nelle varie forme ha raggiunto nel 2022 la somma mostre di 135,98 miliardi. Con un incremento del 22,3% rispetto all’anno precedente. Una somma che vale il 7% del Pil nazionale.
Sempre stando al rapporto, stilato elaborando i dati dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (Adm), nei primi sette mesi del 2023 si registra una ulteriore crescita del 10%, rendendo probabile il superamento degli 80 miliardi a fine anno, nel solo online.
Ed anche in questo rapporto emerge il tasso preoccupante di diffusione tra giovanissimi. In una recente indagine di Federconsumatori Modena su un campione di oltre mille ragazzi delle Scuole Superiori modenesi, è risultato che un terzo, quasi tutti minori, ha dimestichezza con l’azzardo. In ogni classe ci sono mediamente tre ragazzi (il 12% del campione) che vedono l’azzardo al centro del proprio futuro.
Quel che risulta dalla ricerca è che questo terreno diventa anche uno dei più importanti canali di riciclaggio di capitali sporchi. Almeno a giudicare dai numeri di scommesse che si registrano nei territori a più alta densità criminale: Campania, Sicilia ed ovviamente la Calabria. Una regione che anche nel settore delle scommesse online registra tante anomalie.
I dati che emergono dal rapporto elaborato da Federconsumatori Calabria indicano numeri davvero preoccupanti per la Calabria. Nonostante il basso numero di residenti e un Pil pro capite che pone la regione agli ultimi posti, la Calabria risulta al decimo posto per dimensione di somme scommesse.
Stando al report, in un anno sono stati raccolti oltre 3,2 miliardi (per l’esattezza 3.247,14 milioni). Mentre la raccolta pro capite è stata pari a 1.764 euro contro la media nazionale di 1.242 euro, del Mezzogiorno e Isole di 1.710 euro, del Centro di 1.206 euro e del Nord di 884 euro.
Conseguentemente le province calabresi si collocano al vertice della classifica nazionale per le scommesse online.
In particolare il Vibonese si piazza al quarto posto posto per raccolta ed è 56ema per cifre scommesse pro capite in Italia pari a 2.634,41 euro. Segue il Reggino che per somme raccolte su giochi online si pone al sesto posto e con 2.604,77 euro per abitante è al 58esimo posto. Il Crotonese è undicesimo per soldi giocati in un anno ponendosi al 63esimo posto per valore pro capite (2.507,85 euro) delle scommesse. Poi seguono il Catanzarese (18esimo per raccolta tra le province e 70esimo per raccolta pro capite) ed infine il Cosentino: al 21esimo posto per raccolta e 73esima provincia per valore pro capite delle scommesse (2.253,02).
Stando sempre al rapporto di Federconsumatori, inoltre Crotone è secondo in Italia tra i capoluoghi per raccolta di somme pro capite (3.233,82 euro), segue al terzo posto Reggio Calabria (3.228,09 euro), ottava città Catanzaro con 2.864,31 euro, mentre Vibo Valentia si colloca al 21° posto (2.474,11 euro) ed infine c’è Cosenza al 37esima08 con 1.868,61 euro.
Quel che colpisce dalla ricerca effettuata è anche la crescita che si registra nelle scommesse online in Calabria, che in alcune province supera di gran lunga il dato nazionale.
Dall’elaborazione effettuata dalla sede regionale di Federconsumatori, ad esempio, nel Crotonese si è assistito in un anno all’incremento del 14,1% a fronte del 8% su base media italiana. Così come nel Vibonese il cui dato di raccolta è all’11,2%.
E ci sono poi cittadine che superano di gran lunga la media delle scommesse pro capite italiane. È il caso di Melito Porto Salvo dove la raccolta pro capite in un anno è stata pari a 3.876,19 euro, come anche Gioia Tauro (3.134,04), Villa San Giovanni (2.551,64) e Palmi (2.378,03). Ma ci sono pure Siderno e Rosarno tra i centri record per raccolta di scommesse. A dimostrazione che l’area del Reggino si conferma decisamente proficua nel campo del gioco d’azzardo, ma che – vista la presenza asfissiante dei clan – getta una lunga ombra nera sui probabili interessi delle cosche ad accaparrarsi questo giro d’affari anche ai fini del riciclaggio delle ingenti risorse che la ndrangheta riesce ad accumulare.
Ed è lo stesso rapporto di Federconsumatori Calabria a ventilare questa ipotesi.
«Negli ultimi tempi – scrive Federconsumatori nel rapporto – è cresciuto l’interesse delle mafie per il gioco online e la maggiore concentrazione dei fatti delittuosi accertati in materia di gioco d’azzardo da remoto emerge nei territori ad alta concentrazione mafiosa. Un interesse che si è andato a sommare alle attività malavitose svolte nel settore degli apparecchi da intrattenimento, le cosiddette “macchinette” (Awp e Vlt), con un impulso accresciuto dalla diffusione delle strumentazioni evolute come i TOTEM: apparecchiature che consentono di giocare sulle piattaforme di gioco online». Una considerazione che, alla luce di quei dati, suona come una triste conferma. (r.desanto@corrierecal.it)
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