LAMEZIA TERME Si è svolto oggi a Lamezia Terme l’incontro tra i tre Gal dell’area centrale calabrese: Terre Vibonesi, Serre Calabresi e Gal dei Due Mari. Durante la riunione, i Gruppi di Azione Locale hanno presentato idee e progetti per i prossimi anni sottolineando lo spirito di collaborazione ed integrazione che li anima. «L’acronimo Gal – si legge nella nota – è ormai di ampia diffusione, se non se ne conosce il significato per esteso, e cioè Gruppi di Azione Locale, si è comunque consapevoli del ruolo e delle funzioni assegnate a questi soggetti composti da partner pubblici e privati. Comuni, sindacati, imprese, liberi professionisti ed associazioni di imprenditori sono infatti coinvolti paritariamente nella costruzione di una realtà che ha come obiettivo quello di programmare, favorire e incentivare lo sviluppo nei territori rurali, attraverso l’impiego dei Fondi Strutturali Europei». Negli ultimi anni i Gal calabresi sono stati protagonisti di un percorso parallelo ed integrato a quello del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Calabria. I Gal sono stati chiamati ad attuare, in scala ridotta, misure e conseguenti finanziamenti analoghe a quelle notevolmente più ampie e gestite dalla Regione. Con la “rivoluzione copernicana” che ha riguardato la nuova Politica agricola dell’Unione Europea ogni Regione ha dovuto ripensare strategie e priorità concorrendo a definire il Piano Strategico nazionale, che ha sostituito i vecchi Psr. Con questa premessa anche i Gal sono chiamati «ad una nuova funzione, non più micro-applicazione di misure e strategie “replicate” ma definizione di nuovi e più audaci percorsi». Una sfida lanciata dal Dipartimento Agricoltura ed accettata dai Gal che proprio in queste settimane stanno presentando la propria Strategia di Sviluppo Locale Leader e preparandosi per il bando che alla fine definirà quanti e quali saranno i Gruppi di Azione Locale operativi in Calabria per la Programmazione 2023/2027.
Per il presidente del Gal Terre Vibonesi, Vitaliano Papillo «la strategia di sviluppo che abbiamo definito è innovativa, solida e matura in quanto frutto di un ascolto importante del territorio e di un’attività davvero straordinaria che abbiamo messo in campo nella vecchia programmazione. Oggi ci incontriamo tutte e tre i Gal, siamo vicini come operatività e mi piace questo modo di operare perché la solitudine non paga, dobbiamo fare rete e sinergie e farle in maniera concreta e reale». A definire il contesto dell’iniziativa comune, Francesco Esposito, presidente del Gal dei Due Mari e di Assogal: «dobbiamo fare delle manifestazioni in vista del nuovo bando regionale ed abbiamo deciso di incontrarci unitariamente qui per illustrare a grandi linee in nostro Piano di Azione Locale. Ciascuno – ha aggiunto Esposito – ha rilevato criticità sulle quali operare, noi abbiamo evidenziato il tema dello spopolamento delle aree interne e l’incapacità di promuovere ed esportare le nostre produzioni di nicchia. Ecco perché nel nostro piano abbiamo aperto alla prospettiva della teleassistenza per gli anziani che può dare servizi essenziali alla terza età e garantire anche occupazione per i giovani». Quanto all’incontro fra i tre Gal non ha dubbi Marziale Battaglia che presiede il Gal Serre Calabresi «noi chiediamo alle aziende di mettersi insieme, di fare cooperazione e l’esempio deve partire innanzitutto da noi. Oggi, infatti, possiamo dire che i Gal dell’area centrale della Calabria lavorano in sinergia ed in modo del tutto nuovo, come procedura di progettazione, portiamo a conclusione il lavoro di ascolto del territorio. È un segnale positivo perchè mettersi insieme, strutturarsi, fare rete vuol dire essere più competitivi e più dinamici». A concludere l’incontro l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo: «Vedo che c’è un lavoro in corso ed è di grande qualità, le strategie elaborate da questi GAL sono interessanti, saranno sottoposte alla valutazione del Dipartimento ottenere il riconoscimento come area ma si può dire sin d’ora che sono in decisa crescita rispetto ai documenti del passato. Con il bando abbiamo dato un’indicazione precisa, non si replica più il PSR con piccoli investimenti ma si fa qualcosa di diverso, che punta all’innovazione, alla formazione, alla promozione ed alla cooperazione. Un approccio che può generare progetti di investimento innovativi, nel campo sociale ad esempio attraverso progetti con la telemedicina o col telecontrollo, o che si finanziano piccole attività e di trasformazione, di ristorazione, di formazione. È un percorso che apprezzo molto e per il quale voglio sinceramente ringraziare i Presidenti dei Gal, i consigli di amministrazione e tutti i tecnici che stanno lavorando per arrivare in tempo alla presentazione delle domande».
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