CETRARO Nuova udienza in Corte di Appello a Catanzaro del filone del processo celebrato con rito abbreviato e riferito agli imputati coinvolti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata “Katarion“. Secondo l’accusa, sarebbero due le attività principali del core business del sodalizio criminale legato al clan Muto di Cetraro: lo spaccio di droga e le estorsioni. Sono circa 250 gli episodi di cessione di stupefacente documentati dalle attività investigative. Tra gli altri reati contestati, «associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal ricorso al metodo mafioso; detenzione illegale di armi da fuoco».
La procuratrice generale Raffaella Sforza ha iniziato la requisitoria, al termine della quale ha sostanzialmente chiesto la conferma delle pene già inflitte dal gup Ciriaco (qui la notizia). Il processo è stato rinviato per la discussione delle difese degli imputati. Entro la fine del 2023, il procedimento potrebbe giungere a sentenza. Il collegio difensivo, in Appello, è composto dagli avvocati: Antonio Crusco, Francesco Liserre, Giuseppe Bruno, Armando Sabato, Marco Bianco, Cesare Badolato, Giovanni Salzano, Rossana Cribari, e Riccardo Errigo del foto di Locri. (f.b.)
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