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l’intervista

La storia di Davide Zicchinella, un sindaco per tutti i comuni. «Conta la competenza»

La nuova sfida a Simeri Crichi del «pediatra di montagna», già assessore a Magisano, consigliere provinciale e primo cittadino di Sellia

Pubblicato il: 26/10/2023 – 7:00
La storia di Davide Zicchinella, un sindaco per tutti i comuni. «Conta la competenza»

LAMEZIA TERME Qualcuno già lo definisce il nuovo Vittorio Sgarbi o la versione calabrese di Cateno De Luca (ex primo cittadino di Messina, Taormina e di recente candidato al collegio uninominale di Monza per il Senato). Davide Zicchinella, neo sindaco di Simeri Crichi, di strada nel mondo della politica ne ha fatta non poca se si pensa che ha appena 47 anni e già una serie di incarichi di primo piano alle spalle.
Nato a Varese, è stato sindaco di Sellia Superiore per ben 14 anni, eletto tre volte consigliere provinciale a Catanzaro, ex segretario provinciale della Sinistra giovanile ed esponente del Pd. Ancora prima, ha ricoperto il ruolo, per 10 anni, di consigliere comunale e assessore a Magisano, comune in cui, però, non ha potuto candidarsi alla carica più prestigiosa, semplicemente perché poi «mi sono laureato in Medicina», ha affermato nel corso della lunga intervista rilasciata a “Telesuonano”, l’approfondimento settimanale in onda sul canale 75 de L’altro Corriere tv. Ospite di Danilo Monteleone e Ugo Floro, il nuovo primo cittadino di Simeri Crichi ha ripercorso la sua carriera di medico (è un pediatra molto stimato e amato dalla sua comunità) prestato alla politica e viceversa. «Beh – ha specificato Zicchinella – diciamo che mi ha aiutato molto il fatto che i due comuni (Simeri Crichi e Sellia Superiore, ndr) sono vicini. Questo aspetto ha giocato un ruolo favorevole perché io sono stato un bravo sindaco a detta di tutti e, addirittura, con tutte le attività e le cose che ho realizzato a Sellia ho, tra virgolette, un po’ adombrato Simeri Crichi. Gli abitanti mi guardavano con ammirazione e ammetto che negli anni mi sono arrivate numerose richieste di candidatura, anche con i social. Io credo di essere stato molto bravo a comunicare quello che facevo e quotidianamente mi arrivavano sollecitazioni di questo tipo. Poi c’è stato il commissariamento del comune di Simeri che forse è stata la chiave di volta di questa vicenda. Anche se alcuni, com’è normale che sia, mi etichettavano come forestiero e se avessi perso sarebbero stati pronti a mettere la canzone del Piave, “non passa lo straniero”». «In genere una persona che diventa sindaco – ha detto ancora Zicchinella – è un cittadino di una comunità che viene scelto per le sue qualità. Però può anche succedere, e a me è successo, che un fatto come lo scioglimento del Consiglio comunale, un pessimismo dilagante e la voglia di un riscatto della comunità abbiano potuto spingere i cittadini a vedere in me la persona che poteva incarnare questa voglia di cambiamento. Io ho incontrato quattro o cinque ragazzi pronti a fare i sindaci, bravi, preparati, che hanno studiato, però il commissariamento, l’idea di avvicinarsi alla politica li spaventava a morte. Non solo per una eventuale candidatura a sindaco, che magari è una responsabilità un po’ più grande, ma addirittura per entrare nella lista comunale. Purtroppo persiste un problema di ricambio generazionale, i giovani non vengono incentivati a partecipare alla vita politica, anche se devo dire che nel mio comune di Sellia, nell’ultimo mandato dei tre, l’età media dei consiglieri era di 24 anni».

Davide Zicchinella intervistato da Danilo Monteleone e Ugo Floro

Il pediatra di montagna

Ma come si conciliano due professioni così impegnative come quelle di primo cittadino e al contempo di pediatra di una comunità piuttosto vasta? «Io sono un pediatra di montagna – ha sottolineato Zicchinella –, lavoro a Petronà, e sono fortunato perché i miei pazienti hanno un buono stato di salute. Vivere in montagna, in un’area salubre e poco inquinata, certamente premia. Non ho mai voluto per scelta diventare “massimalista”, per due motivi: sia perché nella vita ho fatto tante cose, sia perché gestire mille bambini è materialmente impossibile a mio avviso. Credo però che la scarsezza di professionisti porterà a questo e sarà secondo me la fine di questa professione. I medici diventeranno solamente dei burocrati. Esistono già dei casi limiti nel Nord Italia dove una figura professionale gestisce 3-4 mila bambini».

L’unione dei comuni in ottica futura e l’ex parroco avversario di Zicchinella

L’esperienza avuta per diversi anni a Sellia Superiore e il nuovo incarico a Simeri Crichi potrebbero spingere in futuro a ragionare su un’unione dei due comuni? «Sì – ammette Zicchinella – sarebbe secondo me auspicabile. Nei posti della Calabria in cui queste operazioni sono state fatte, non sono mancate le difficoltà organizzative o addirittura si sta forzando la mano come nel caso di Cosenza. Il compito del legislatore dovrebbe essere quello di incentivare queste unioni sempre di più in termini di risorse economiche attribuite ai comuni, con una premialità». Tornando alle elezioni di Simeri Crichi, non tutti forse sanno che anche un ex parroco ha sfidato Zicchinella. «Da diverso tempo – rivela il primo cittadino – aveva lasciato gli abiti talari. Era stato per dieci anni parroco di Simeri Crichi, anche se non era del posto. Era impegnato nel sociale e io ho segnalato il fatto che un conto è gestire una parrocchia, un conto è gestire un comune. È un po’ più complesso. C’è stato anche un terzo competitor in questa partita. In politica, al di là dell’origine, del luogo di nascita, peraltro io sono nato in provincia di Varese perché i miei erano emigrati, penso che la competenza debba essere indispensabile. Come si richiede la competenza in tutti i settori, anche la politica e specialmente l’amministrazione deve garantire professionalità elevate».

Le prossime sfide, senza dimenticare l’esperienza di Sellia

Ma quali sono i problemi più importanti di Simeri Cricchi che un sindaco, il neoeletto Zichinella, affronterà fin dal primo giorno? «Io – ha raccontato il primo cittadino – sono stato proclamato alle 12 e alle 13 ero su un fosso del fiume Fegato che è esondato un paio di volte mettendo a rischio l’incolumità degli abitanti della zona marina. Il più grande paradosso del comune dei Simeri Crichi è che è uno dei comuni più ricchi della regione Calabria le cui risorse non vengono spese, ci sono fondi bloccati da anni. Tutto ciò grida vendetta. Se un comune non ha le risorse, deve cercare di ingegnarsi per reperirle, ma se le ha e le ha ferme c’è qualcosa che non va. Io non sto parlando del fatto che bisogna sperperare soldi pubblici, ma mettere a terra le risorse sì, e paradossalmente lì si vive un problema diverso. A Sellia non avevo risorse e ho attinto a finanziamenti regionali e nazionali, peraltro avendo anche uno dei record nazionali di finanziamenti. A Simeri non ho questa necessità, nel senso che l’avrò nel medio periodo, ma nel breve ho così tante risorse da dover spendere che l’unico obiettivo è quello di farlo con oculatezza. Bisogna portare a termine le opere nei tempi convenuti e non perdere tempo, perché poi spesso succede così, un’opera pubblica viene fatta a tempo perso se ci sono altre committenze private, invece non deve funzionare in questo modo».
Ma come sarà composta la squadra di governo di Zicchinella? «Intanto – ha affermato – lì c’è un problema geografico, il comune è policentrico. C’è un centro, c’è un borgo, c’è una parte marina. Nella mia lista ci sono state sei donne e sei uomini, quindi ho imposto una parità di genere assoluta. Nella giunta ci saranno due donne e due uomini, ci saranno figure professionali importanti, ma uno dei criteri è la disponibilità dell’impegno, perché poi uno può essere anche bravissimo, ma se non ha il tempo per dedicarsi all’amministrazione della comunità, deve fare altro». Qual è, invece, la cosa fatta a Sellia di cui Zicchinella va più fiero e che vorrebbe riproporre a Simeri Crichi? «Ho risollevato un borgo – ha detto – dove non c’erano più le scuole chiuse perché mancavano i bambini e si era persa anche la speranza del futuro. Lì ho realizzato uno dei musei diffusi più importanti d’Italia. Un giornalista della Stampa è venuto a trovarci perché ha scoperto che eravamo il comune con più contenitori culturali d’Europa. Ma a Sellia Superiore, da non confondere con Sellia Marina, abbiamo fatto tante altre cose. Per esempio, siamo stati il primo comune della provincia di Catanzaro che ha avuto la bandiera delle spighe verdi, che è la bandiera blu dei centri interni, siamo stati il comune più finanziato d’Italia, siamo stati il primo comune per la raccolta differenziata nel 2010. Quando la Regione Calabria aveva il 5 per cento di percentuale, noi avevamo il 76. Siamo stati il primo comune nel 2015 a trasformare tutti gli impianti a led, a fare degli impianti fotovoltaici e ad abbattere i costi dell’energia. E poi ancora una serie di operazioni per creare il primo parco avventura d’Italia integrato in un borgo e non in un bosco». A Simeri Crichi il sindaco affronterà però un contesto totalmente diverso. «Simeri Crichi – ha spiegato Zicchinella – è uno dei pochi comuni della Calabria che può mettere risorse per cofinanziare dei bandi. Il cofinanziamento ti dà un punteggio, una premialità che pochi comuni possono avere, perché il male dei comuni è la scarsezza di risorse. Si può investire un milione di euro e averne 15, con un moltiplicatore enorme. Il personale è ok, manca qualche figura, ma la verità è che è un comune dotato abbastanza, ha una solidità finanziaria, ciò che è mancato negli ultimi tempi è la volontà di dare a questo comune, che è comunque forte, il posto che merita. È uscito un po’ dai radar negli ultimi anni, un comune di cui non si parla e in cui non si è sviluppata neanche la zona marina. Il paradosso più grande: Giovino è bandiera blu, Sellia Marina è bandiera blu e il nostro pezzo di costa che si trova a metà non lo è ed è uno oggettivamente dei più belli. Già questa cosa grida vendetta».

Il rapporto tormentato con il Pd e la simpatia per Conte

Ex segretario provinciale della Sinistra giovanile, candidato nel Pd alla provincia, e sempre con il Pd capogruppo alla provincia di Catanzaro. Senza dimenticare la sua presenza alla tornata elettorale regionale con la lista di Amalia Bruni. «Partivo da cento voti del mio comune – ha ricordato Zicchinella – e ne ho raggiunti tremila, sono stato il primo nella regione». Però è accaduto qualcosa di spiacevole. «Purtroppo nei partiti – ha proseguito – se sei discretamente bravo e non fai parte di cordate, tendono a metterti da parte. Ormai quella solidarietà che era propria dei partiti, quel voler stare insieme, aiutarsi, è venuta un po’ meno. Il partito è il partito degli eletti, parliamoci chiaramente, e un eletto vede un altro come un potenziale rischio». Ma oggi Zicchinella fa ancora parte del Pd? «Ho fatto un percorso inverso – ha precisato –. Ho detto: vediamo che succede ripartendo da una buona amministrazione di un comune certamente più importante nel quale posso dimostrare di essere un buon amministratore. Un sindaco davvero può cambiare la storia di una comunità e ciò può anche portare visibilità. In campagna elettorale sono stato attaccato, qualcuno sosteneva che io volevo utilizzare questo percorso come rampa di lancio. Io ho risposto che sì, può essere anche una rampa di lancio, ma deve essere unita al raggiungimento di risultati positivi. Qualche telefonata dal Pd l’ho ricevuta, ma non come avrei pensato sinceramente. Che ne so, forse qualcuno avrà pensato: se questo diventa sindaco di Simeri Crichi chissà dove può arrivare. Io non voglio arrivare a nessuna parte, penso semplicemente che dovrebbe esserci una gara a chi fa meglio, non a chi fa peggio. Non mi sento escluso. Io ho iniziato a fare politica quando avevo 18 anni, il Partito comunista non c’era più, sono entrato nel Pds. A 18 anni ero il segretario del mio primo comune, di Magisano, del Pds ho intercettato una fase della politica nella quale la mia utenza aveva senso». Ma considerata la freddezza del Pd calabrese, ha avuto nel recente passato avvicinamenti ad altri partiti? «Per un periodo ho avuto dei contatti con il Movimento Cinque Stelle. La presenza di Conte mi ha colpito, non il partito in sé, ma proprio la figura di Giuseppe Conte. Anche perché il partito in sé non esiste su base territoriale. Da operatore sanitario ho visto il lavoro che ha fatto Conte durante la pandemia e mi ha avvicinato alle sue idee. Però non vorrei che passasse il messaggio che io vengo combattuto da un partito. Il Pd combatte se stesso, perché un partito dovrebbe nutrirsi di energie, non allontanarle. Se il principale partito di centrosinistra non valorizza le esperienze territoriali che funzionano, perde quella che è la missione per la quale nasce quel partito. Persino la Lega in passato, oggi non più, formava fior di amministratori locali e poi li portava in Regione, in Parlamento e diventavano ministri». Ma ci sono margini perché la storia tra il Pd e Zicchinella si riapra? «Io non ho mai rinunciato ai miei valori – ha precisato il primo cittadino di Simeri Crichi – ai miei ideali, sono rimasto sempre dove sono, non è una tessera di partito che fa cambiare o meno un’appartenenza, anche perché poi nell’ultimo periodo queste tessere sono volate con una facilità enorme, sono state anche utilizzate per poter raccogliere delle opportunità. Io rimango fedele a me stesso, ai miei valori, ai miei principi. Riparto dopo 15 anni a rifare il sindaco e spero di dimostrare di saperlo fare bene».

Marito, padre, pediatra, sindaco e di nuovo studente

Fare politica per il sindaco Zicchinella significa anche caricarsi di responsabilità e saper ben gestire la propria vita. «Io – ha rivelato – faccio il marito, il padre, il pediatra, lo studente, mi sono iscritto alla facoltà di Sociologia a Catanzaro da un anno, ora ho ripreso a fare l’amministratore, ma ogni tassello è ben ordinato nella mia vita. Questo desiderio, questa voglia, questa esuberanza caratteriale che mi contraddistingue è la mia forza. Per fare l’amministratore in Calabria serve uno sforzo tre volte più grande rispetto ad altri posti d’Italia. Ci vuole il triplo perché se sei bravo, l’apparato e la politica ti fanno la guerra e hai il triplo delle difficoltà perché la burocrazia, gli enti sovraordinati, eccetera, non collaborano tra di loro. Quando ho accettato la sfida di candidarmi a Simeri, qualcuno mi ha messo in guardia, mi ha detto “non sei del posto, parti da un comune piccolissimo per andare in un comune importante”, economicamente è il più importante della provincia di Catanzaro, in proporzione anche della stessa città per la solidità economica e per gli investimenti che ha. Ma io ho guardato oltre, voglio dimostrare che in politica può pagare la competenza. Lo ripeto, non mi sono proposto, sono stato cercato, sono stato chiamato da un gruppo di persone solido, serio e forte che ha visto in me una persona che poteva risollevare le sorti di una comunità ricca di potenzialità inespresse. Se c’è una cosa che non ho mai fatto nella mia vita è tradire la fiducia degli elettori. Se c’è una cosa che in politica può considerarsi il crimine è più efferato, l’ho detto anche in campagna elettorale e qualcuno si è messo a ridere, oltre alla moralità e all’integrità c’è anche quello di dare seguito alle promesse elettorali. Abbiamo sperimentato un programma partecipato, per la prima volta nel centrosud si è vista una cosa del genere. Abbiamo prodotto un progetto non con le nostre idee, ma raccogliendo in tre mesi di campagna elettorale, con un indirizzo mail dedicato ai cittadini, quello che loro volevano che si realizzasse. A quel punto abbiamo messo in piedi un crono-programma dei primi cento giorni e su questi temi ci concentreremo. Nella prima metà del mio mandato faremo questo, per poi passare alla seconda fase»

La penuria di medici

Una delle battaglie portate avanti da Zicchinella riguarda la sua professione e in particolar modo la penuria di medici in Calabria. «E’ stata sbagliata totalmente la programmazione – ha tuonato il primo cittadino – il numero chiuso è stato deleterio, su questo non bisogna avere idee ambigue. Il numero chiuso ha determinato la mancanza di medici. Si può fare una selezione sul campo facendo entrare chi vuole fare la professione e poi facendo una selezione dura nel corso dei sei anni di laurea. Io ho quasi 48 anni e sono il più giovane pediatra di famiglia della Calabria. Si tratta di un’anomalia, perché dovrebbe avere 28-30 anni il più giovane pediatra di famiglia. Non c’è stato ricambio e questo porterà da qui a 15 anni alla fine della pediatria di famiglia per mancanza di pediatri». «Quando mi sono scritta nella facoltà di Medicina – ha detto ancora Zicchinella – eravamo in 70 e di quei 70 ci siamo laureati in 25. Nel corso dei sei anni, quei medici si sono persi per strada, chi è diventato odontoiatra, chi infermiere, chi non ha fatto nulla, chi ha fatto altre scelte. Quindi non è che fare entrare 70 studenti corrispondeva ad avere 70 medici. Poteva corrispondere, come nel caso mio, ad averne un terzo o la metà. Però questo dato carente si è visto a distanza di vent’anni, quando ormai il correttivo era impossibile. La motivazione che si è accettata negli anni dell’impossibilità di eliminare il numero chiuso è che non c’erano le strutture per accogliere tutti gli studenti. Non è così, nel senso che nei primi anni non c’è bisogno di tutte queste strutture. Io sono figlio della tabella 18 che imponeva, oltre ad aver fatto il quiz per entrare, che se noi studenti non superavamo tutti gli esami del primo anno poi non potevamo iscriverci al secondo, eravamo ripetenti».
Ma quanto può influire in un percorso di campagna elettorale il ruolo di medico svolto da un candidato in una determinata comunità? «Diciamo che il mio ruolo di pediatra – ha spiegato il sindaco – mi ha aiutato nella posizione, ma ricordo di essere un pediatra di montagna, non opero a Simeri Crichi. Nella mia attività di amministratore il mio essere pediatra mi ha aiutato molto ad avere un’attenzione particolare verso le nuove generazioni».

La missione in Africa

In fase di campagna elettorale Zicchinella è stato vittima di fake news ed è stato persino accusato di aver deciso di partecipare a una missione umanitaria in Africa. «Hanno detto che la carità bisogna farla in silenzio – ha evidenziato il primo cittadino – senza sapere poi che la missione a cui partecipo si finanzia con i fondi privati raccolti da una chiesa evangelica. Quest’anno – ha rivelato – riparto il 13 di novembre per il Burkina Faso. Di solito i comuni sciolti hanno votato sempre a novembre, ma quest’anno hanno anticipato a ottobre, è stata la prima volta da quando esiste la legge sullo scioglimento dei comuni. È stato un caso. Io comunque avevo confermato la mia presenza in Africa anche nel caso cadesse sotto la campagna elettorale, perché è una cosa a cui tengo e non voglio rinunciarci».

L’opinione di Zicchinella sul governatore Roberto Occhiuto

Circa trent’anni di esperienza sul campo impongono una valutazione del sindaco Zicchinella sul lavoro che sta svolgendo il governatore Roberto Occhiuto. «Bisogna dare un giudizio oggettivo – ha detto il sindaco – si è insediato in un momento non facile con una regione in cui non funzionava nulla. Le conseguenze di questo malfunzionamento sono ataviche, non dipendono neanche dalla volontà degli amministratori. Direi luce e ombre, su alcuni temi si è fatto più valere, su altri siamo un po’ indietro. Il fatto magari di pescare amministratori che poi hanno avuto problemi giudiziari forse poteva condurlo a migliori scelte, però da amministratore locale devo dire che c’è un tentativo di cambiamento. Il cambiamento va bene al di là dell’idea politica o di chi se ne fa portatore, speriamo che non si impantani come accade di solito nella nostra regione». (redazione@corrierecal.it)

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