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Linea Paola-Cosenza: ritardi, coincidenze mancate e tanti disagi

Chi si ricorda il film Sliding Doors con Gwyneth Paltrow in cui la storia ruota attorno a due linee narrative parallele che si separano in base al fatto che la protagonista riesca o meno a prender…

Pubblicato il: 26/10/2023 – 12:52
di Domenico Lo Duca
Linea Paola-Cosenza: ritardi, coincidenze mancate e tanti disagi

Chi si ricorda il film Sliding Doors con Gwyneth Paltrow in cui la storia ruota attorno a due linee narrative parallele che si separano in base al fatto che la protagonista riesca o meno a prendere una determinata metropolitana. Un po’ come accade spesso ai pendolari che viaggiano su un treno Frecciarossa o Frecciargento, che in molti casi non riescono a prendere la coincidenza diretta a Cosenza venendo così costretti alcune volte a più di un’ora di attesa per il treno successivo, magari perdendo l’occasione della propria vita.
Tralasciando la citazione cinefila, qui siamo di fronte ad una triste realtà che spesso tanti pendolari della Linea Paola-Cosenza si trovano a vivere, anche nella totale solitudine e mancanza di comunicazioni.
Eppure la Linea Paola – Cosenza è uno snodo cruciale del trasporto ferroviario calabrese, crocevia di traffico da e per la città dei bruzi e l’università. Ma nonostante questo il problema delle coincidenze non è nuovo. Sono anni che persiste e mai si è riusciti a trovare una soluzione.
Molti si chiedono come mai una linea così frequentata, dopo le 20:15 veda due soli treni disponibili 21:48 (più di un’ora e mezza dopo) e 11:08 (più di un’ora da quello delle 21:48) quando la stragrande maggioranza dei treni ad alta velocità provenienti da nord e non solo arrivano in quella fascia oraria e spesso in ritardo. Se però guardiamo alle fasce orarie precedenti i treni ci sono quasi ogni 40 minuti anche meno. Come mai questa differenza? E come mai nonostante la grande utenza non si riesce a coordinare arrivi e partenze delle frecce con quelli dei treni regionali?
Sarà retorico ma in situazioni del genere sorge spontanea una domanda: è mai possibile che si spendano miliardi di euro per progettare un ponte, che forse non vedrà mai la luce, e nello stesso tempo centinaia di migliaia di pendolari calabresi ogni anno si trovano ad aspettare una coincidenza per più di un’ora nel cuore della notte o sotto il caldo cocente?
Eppure i passeggeri ci sono, d’inverno e d’estate, perché la linea Paola-Cosenza è anche utilizzata da chi in nei mesi estivi va a mare. Ma nonostante questo tutto rimane fermo.
Le soluzioni ci sono e sarebbero anche semplici da adottare, non bisogna essere per forza un tecnico per pensarle ed attuarle: si parla tanto di mobilità sostenibile, di riduzione dell’utilizzo delle automobili, di recente sono stati consegnati i nuovi treni elettrici, quindi si potrebbe tranquillamente pensare di potenziare la suddetta linea con un treno veloce che faccia da spoletta tra Paola e Cosenza ogni 30/40 minuti; oppure il Comune di Paola potrebbe creare un parcheggio custodito nei pressi della stazione. Se proprio non possiamo aumentare il numero delle corse facciamo in modo di permettere ai pendolari di lasciare l’auto in totale sicurezza vicino allo snodo ferroviario così che, anche qualora il treno arrivasse in ritardo, si è sicuri di poter ripartire subito verso casa. Sarebbe una soluzione funzionale ma soprattutto redditizia per le casse comunali. In passato era stato anche fatto un tentativo di questo tipo ma attualmente gli spazi adibiti a parcheggio sembra non siano utilizzabili. Ma forse la soluzione più logica e di minor costo sarebbe che le Ferrovie Regionali e Trenitalia si parlassero per far coincidere arrivi e partenze anche in caso di ritardo, perché se ad esempio la Freccia arriva (con ritardo) alle 21:56 e la coincidenza è partita solo 8 minuti prima, non è concepibile che non la si può far aspettare per otto minuti sapendo che sul treno in arrivo ci siano passeggieri diretti verso Cosenza. Per di più sapendo che gli stessi una volta arrivati dovranno attendere sino alle 23:08 la prossima coincidenza (sempre che sia in orario).
Piccoli e semplici soluzioni che magari i rappresentanti politici di turno potrebbero prendere a cuore e portare sui tavoli di dovere. Spesso per cambiare le cose e lasciare il segno basta veramente poco. Un po’ di ingegno, un po’ di ascolto che non guasta mai, ma soprattutto un po’ di buon senso visto e considerato che le inefficienze sono sotto gli occhi di tutti.

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