CORIGLIANO ROSSANO Assolto «perché il fatto non sussiste». Si chiude con la piena assoluzione, la lunga vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto l’ex sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti. L’accusa nei suoi confronti era di disastro ambientale a seguito dell’alluvione del 2015. Il Tribunale di Castrovillari in composizione monocratica (giudice Rossella Gallo), al termine del processo, ha considerato valide le tesi difensive del legale dell’ex primo cittadino (l’avvocato Rodolfo Alfieri). L’assoluzione ha riguardato altri tre imputati, tra tecnici e funzionari comunali. Si tratta di Salvatore Le Pera, Giuseppe Graziani e Teodoro D’Ambrogio. Il processo trae origine da un controllo della Guardia Costiera su uno dei depuratori cittadini, effettuato ad un mese circa dal grave evento alluvionale dell’agosto di otto anni fa, che colpi l’area di Rossano e Corigliano. La contestazione che veniva mossa al sindaco pro tempore e agli altri tre imputati, in solido tra loro, era quella della violazione dei parametri di legge delle acque di depurazione. L’avvocato Rodolfo Alfieri, ha sempre invocato la non punibilità degli imputati sostenendo che non era trascorso il tempo necessario per la formazione dei fanghi attivi. Inoltre per il sindaco Antoniotti è stata richiesta, la non punibilità per la sussistenza dell’esimente dei reati a lui contestati, per aver conferito all’esterno la manutenzione degli impianti depurativi. (f.b.)
x
x