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Cirielli: «La Calabria sta rinascendo con Occhiuto ma il governo deve fare la sua parte»

Il viceministro degli Esteri, esponente di punta di Fratelli d’Italia, in visita in Calabria: «Qui la grande priorità è intervenire sulla mobilità». «Strage di Cutro colpa di Turchia, Grecia e Fron…

Pubblicato il: 27/10/2023 – 15:37
Cirielli: «La Calabria sta rinascendo con Occhiuto ma il governo deve fare la sua parte»

MARCELLINARA «Siamo certi che il presidente Occhiuto negli anni di suo mandato porterà a termine le cose importanti e necessarie per la Calabria, ma il governo deve fare la sua parte. Non c’è dubbio». Lo ha detto il viceministro degli Esteri con delega alla Cooperazione, Edmondo Cirielli, di Fratelli d’Italia, oggi in tour in Calabria. In particolare, Ciriello ha fatto tappa a Marcellinara, dove ha incontrato dirigenti e simpatizzanti di FdI ma anche sindaci, amministratori e rappresentanti del mondo imprenditoriale calabrese e catanzarese. A fare gli onori di casa il consigliere regionale Antonio Montuoro.

«Il governo deve fare la sua parte»

«Sono molto legato alla Calabria, regione molto importante per il Sud e l’Italia che ha il dovere di fare molto per questa regione. Cerchiamo di essere vicini al territorio e fare cose positive per lo sviluppo di questa terra», ha esordito Cirielli, che ha poi fatto una panoramica sui temi di maggiore interesse nell’agenda politica nazionale e regionale: «Seguo ovviamente – ha sostenuto Ciriello – il lavoro di risanamento e rinascita che Occhiuto con molto equilibrio e con molta prudenza ha avviato. È chiaro che parte da una situazione complessa, ma il centrodestra ha vinto proprio per questo, proprio perché gli elettori erano stanchi di come andavano le cose. Purtroppo c’è stata una breve parentesi del centrodestra funestata dal grave lutto di Jole Santelli, ma Occhiuto adesso ha ripreso con forza quel percorso e siamo certi negli anni di suo mandato porterà a termine le cose importanti e necessarie per la Calabria, ma il governo deve fare la sua parte. Non c’è dubbio».  Focus sulla situazione del porto di Gioia Tauro, a rischio penalizzazione per la direttiva Ue sulle emissioni: «Il ministro Tajani – ha rilevato Cirielli – sta facendo un grande lavoro come tutto il governo, Giorgia Meloni stessa e anche il ministro Pichetto Fratin. Il tema vero è che scontiamo i fanatismi ideologici della sinistra che hanno messo una spada di Damocle non solo su questa vicenda del porto, ma anche sulle aziende europee, in particolare quelle italiane». «Nessuno vuole negare il cambiamento climatico e l’importanza della transizione ecologia, ma – ha aggiunto il ministro degli Esteri – è anche vero che l’Europa inquina l’8% in tutto il pianeta, quindi è incredibile che si vogliano fare delle cose in maniera ideologica e rapida anche a costo di far fallire l’Italia. Chiaramente l’Italia questo non lo permetterà, e le elezioni europee servono anche a cambiare questa deriva ideologica».

«In Calabria la priorità è intervenire sulla mobilità»

 Uno sguardo alle esigenze del Mezzogiorno:  «I punti di forza per il Sud come sempre sono lavorare per l’eccellenza, la qualità, la tipicità, e non parlo solo del settore agroalimentare che è ovviamente importante. Il tema vero per il Sud e per la Calabria in particolare – ha evidenziato Cirielli – è la mancanza di mobilità: non parlo solo della rete autostradale, ma anche della mobilità interna. Per spostarsi in Calabria stamattina, per fare varie tappe, non ci ho messo mai meno di un’ora, questo significa scarsa possibilità di far circolare uomini, mezzi e merci che si traduce in depressione economia. Penso che l’intervento prioritario in assoluto sia quello di creare una rete stradale com’è nelle altre regioni d’Italia che consenta alla Calabria di svilupparsi».  A sua volta per Montuoro la visita di Cirielli, accompagnato anche dal dirigente FdI Raffaele Fimiano, «è l’occasione di confrontarci su tematiche importanti. Siamo finalmente nell’agenda principale del governo, come stanno dimostrando le  tante attenzioni verso la Calabria , penso al finanziamento di 3 miliardi per la Statale 106, al Ponte sullo Stretto, alla Zes unica per il Mezzogiorno che sarà fondamentale per le nostre aziende e per il nostro mondo imprenditoriale e a tutti quei provvedimenti importanti inseriti anche in Finanziaria come i 5 miliardi per il comparto sicurezza, l’abbattimento del cuneo fiscale, le misure a favore delle famiglie». «È un modo anche – ha rimarcato Montuoro – per  incontrare i sindaci e portare all’attenzione del viceministro Cirielli quelle che sono le problematiche principali che attanagliano il nostro territorio. Poi per me è un orgoglio averlo qui a Marcellinara dove ho iniziato la mia piccola carriera politica qui in Consiglio comunale».  

«Strage di Cutro colpa di Turchia, Grecia e Frontex»

Prima della tappa a Marcellina Cirielli aveva partecipato a una iniziativa nella sede di Confindustria a Crotone, soffermandosi soprattutto sui temi dell’immigrazione: «Il naufragio del barcone carico di migranti a Cutro del 26 febbraio scorso è stato provocato dalla Turchia, che ha fatto partire una nave senza controllo, dalla Grecia che non è intervenuto a vigilare e da Frontex che non ha fatto bene il suo dovere. Va poi considerato il fatto – ha aggiunto Cirielli – che, in presenza di alcuni interventi italiani, gli scafisti hanno fatto una brusca manovra, facendo morire quelle persone. In ogni caso, è dimostrato statisticamente che più aumentare le partenze illegali nel Mediterraneo, più ci sono morti. Per cui l’obiettivo deve essere proprio quello di impedire le partenze illegali. E noi stiamo lavorando su questo. Chi ha diritto sul piano umanitario a venire in Europa, deve poterlo fare attraverso i canali legali. Aggiungo che chi vuole venire a lavorare in Italia e non è un profugo di guerra protetto dal Diritto internazionale, deve poterlo fare secondo le regole, e quindi con il decreto flussi». «Dobbiamo stroncare le organizzazioni criminali – ha detto ancora il viceministro – che gestiscono il traffico illegale delle persone sfruttando economicamente la loro disperazione, anche a costo di farle morire».

«Con Pd l’Italia era il campo profughi dell’Europa»

Dal viceministro, poi, un altro affondo questa volta contro il Partito democratico. «Quelle che riguardano l’immigrazione – ha detto – non sono politiche che si possono fare da un giorno all’altro. Anche perché finora in Europa il Pd aveva fatto uno scambio: l’Italia era il campo profughi d’Europa e, a fronte di 200 mila irregolari sul territorio nazionale, avevamo la possibilità di sforare il Patto di stabilità». «Giorgia Meloni – ha aggiunto Cirielli – è riuscita a fare cambiare ottica all’Europa, che è ci ha anche detto: finora l’Italia non ci aveva mai chiesto queste cose. Adesso c’è una politica migratoria affrontata in dimensione europea e in direzione del controllo dei confini esterni dell’Unione». (a. c.)

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