MILANO «L’onda della cronaca colpevolista si è abbattuta sul Giudice di Milano, Tommaso Perna, ‘reo’ di avere respinto quasi integralmente la richiesta di applicazione di misure cautelari personali che gli era stata sottoposta dalla Procura della Repubblica». Anche l’Ordine degli avvocati di Milano è intervenuto sul caso legato alla decisione del gip di bocciare 142 misure cautelari nell’inchiesta “Hydra”, non riconoscendo l’associazione mafiosa, chieste dalla Dda nell’inchiesta su una presunta alleanza in Lombardia tra Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta. «Con crescente sconcerto – si legge in una nota – assistiamo alla triste deriva di processi condotti su alcuni mezzi di informazione che, ben oltre il diritto di cronaca e di critica, offrono al pubblico un’idea distorta del complesso sistema della giustizia, ponendo un accento esclusivo sulla parte accusatoria, donandole una patente di ‘verità’, cristallizzando le indagini svolte dal Pubblico Ministero e oscurando tutto quel complesso sistema che, ricordiamolo, è garanzia per tutti i cittadini». «Vi è un fenomeno pericoloso – spiega Antonino La Lumia, presidente dell’Ordine degli Avvocati milanesi -. Travalicare il rispetto per tutte le componenti della giurisdizione, mettendo in dubbio la professionalità o, peggio, le intenzioni quando le decisioni non sarebbero in linea con quelle ‘attese’ significa mettere in pericolo lo Stato di Diritto». Il tema, si legge ancora, «non è certo il merito del giudizio espresso, ma lo scenario processuale ribaltato che viene propagandato, alternativo a quello reale e legale». L’informazione giudiziaria, commenta Beatrice Saldarini, coordinatrice della Commissione libertà personale e carcere, «sia promotrice della cultura della giurisdizione e delle garanzie del giusto processo».
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