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l’indagine

«Mi ha picchiato, mi ha ammazzato». Le botte e poi la morte: l’orrore dietro il decesso di Cosimo Orlando

Aggredito dai fratelli, l’uomo morto a Locri aveva deciso «di lasciarsi andare». Ma non li avrebbe mai denunciati: «Era una persona buona»

Pubblicato il: 27/10/2023 – 12:30
di Mariateresa Ripolo
«Mi ha picchiato, mi ha ammazzato». Le botte e poi la morte: l’orrore dietro il decesso di Cosimo Orlando

LOCRI «Mi ha picchiato, mi ha ammazzato». Sono pagine che raccontano una vita di stenti e sofferenze, vere e proprie «umiliazioni» quelle vissute da Cosimo Orlando, il 54enne morto il 14 aprile 2023 all’ospedale di Locri e sul cui decesso è stata condotta un’inchiesta dalla Procura di Locri che ha portato all’arresto da parte dei carabinieri dei due fratelli dell’uomo, Domenico e Antonio Orlando, di 61 e 57 anni. Nel provvedimento di arresto (i due si trovano ai domiciliari) firmato dal gip Mauro Bottone, su richiesta del procuratore di Locri Giuseppe Casciaro e del sostituto Luisa D’Elia, viene fatta una ricostruzione del difficile contesto familiare all’interno del quale si è consumato il dramma dell’ex agente della penitenziaria che, in più occasioni, sarebbe stato picchiato dai fratelli «con violenza anche quando si trovava inanimato ed in condizione di incoscienza per l’uso di farmaci ed alcool».

I soprusi e le violenze fisiche e psicologiche

Sull’uomo – rilevano gli investigatori – veniva esercitato un «controllo» costante, tant’è «che non poteva avvicinarsi alla casa della mamma senza che la badante non provvedesse – come a lei imposto proprio dagli indagati a contattarli per informare della sua presenza». I due uomini impedivano addirittura alla vittima di «restare a tavola con loro». «Offese verbali, minacce, violenze fisiche, umiliazioni e soprusi», i due uomini – scrive il gip – si sarebbero resi responsabili di continui maltrattamenti nei confronti del fratello», sottoposto a «numerose sofferenze del corpo e della mente». Violenza fisica e psicologica, dunque, verso un uomo che aveva deciso «di lasciarsi andare, di non curarsi, proprio a causa della disperazione e del malessere provato». Un orrore che, secondo quanto ricostruito, durava da mesi: i due indagati «si facevano forza del fatto che la vittima non li avrebbe mai denunciati, proprio perché particolarmente buona». Talvolta, nonostante i traumi subiti, il 54enne «non si recava in ospedale o dal medico proprio per evitare di dover fornire giustificazioni in ordine ai segni riportati». Nel marzo scorso la vittima aveva riportato «8 costole rotte, una lesione alla spina dorsale, fegato e reni non più funzionanti, il ginocchio lussato e una grave setticemia nel sangue oltre a diverse tumefazioni su tutto il corpo».

I litigi «di natura ereditaria» e i prelievi sul conto della vittima

Litigi «di natura ereditaria». A Locri la morte sospetta di Cosimo Orlando diviene di interesse e dominio pubblico. Come lo diventa la lite con i fratelli. Ed è proprio in occasione di un evento pubblico che i carabinieri apprendono della morte dell’uomo. Descrivendo l’avvio delle indagini viene riportato che «le persone, impegnate nelle conversazioni che i militari apprendevano casualmente, descrivevano il fatto con un certo stupore, poiché Orlando Cosimo era da loro conosciuto come persona di mezza età ed in buona salute». «Le ragioni della lite – si legge nelle carte dell’inchiesta – avrebbero avuto, secondo i conversanti, natura ereditaria». E i soprusi perpetrati ai danni dell’uomo – a cui, come prima detto, veniva impedito di avvicinarsi alla madre – continuavano anche dopo la sua morte attraverso l’appropriazione da parte degli indagati di somme di denaro: sul conto corrente della vittima «i movimenti sono risultati eseguiti dopo il ricovero della persona offesa, così come anche successivamente alla sua morte. Si interrompevano solo il 20 aprile 2023, giorno nel quale veniva disposto il blocco da parte della banca a seguito della comunicazione del decesso». Da tale documentazione «sono risultati prelievi per € 2.500, effettuati tra il 28 ed il 30 marzo 2023, e prelievi per €3.250, effettuati tra il 14 ed il 20 aprile 2023».

«Mi ha picchiato, mi ha ammazzato»

E’ la sorella a raccontare la difficile situazione familiare che era degenerata nel mese di luglio del 2022, a seguito dell’esito di alcuni accertamenti medici ai quali si era sottoposta la madre dei fratelli Orlando, a cui viene diagnosticato un male non operabile. E’ il 20 agosto 2022, la sorella dei tre si reca a casa della madre per farle visita. «Vai vai a vedere come l’ho combinato», dice Antonio alla sorella riferendosi a Cosimo Orlando. L’uomo, racconta la donna, era «steso sul suo letto che si lamentava dei dolori ed in viso era quasi del tutto sfigurato in quanto aveva l’occhio sinistro completamente gonfio e livido e vi era un evidente versamento di sangue nel bulbo oculare tanto da non riuscire più ad aprirlo e le uniche parole che mi rivolgeva in quel momento, in dialetto, erano “Mi ha picchiato, mi ha ammazzato”».

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