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Morto nel Torrente Canne mentre stava lavorando, l’appello della famiglia di Giuseppe Spagna

«Attendiamo da 142 giorni di conoscere le cause della morte». Lettera della moglie della vittima della tragedia avvenuta il 30 maggio 2023

Pubblicato il: 27/10/2023 – 20:00
Morto nel Torrente Canne mentre stava lavorando, l’appello della famiglia di Giuseppe Spagna

Riceviamo e pubblichiamo dallo studio legale Gestione Sinistri Nord Ovest Srl di Rovena Gulishi, per conto di Giuseppina Gabriella Chiurazzi, moglie del fu Giuseppe Spagna.

Sono ormai trascorsi ormai 142 giorni dalla tragica morte di Giuseppe Spagna, deceduto in seguito al un crollo di un muro del Torrente Canne in località Rocca Imperiale (Cs). L’operaio 38 enne era impegnato nelle lavorazioni agli argini del Torrente Canne per conto di un’azienda privata risultata aggiudicataria di una gara pubblica del Comune di Rocca Imperiale. Una delle tante, troppe e purtroppo tragiche, morti sul lavoro che stanno falciando la Calabria e l’Italia intera. Da quella data ed in particolare dal primo giugno scorso quando è stata eseguita l’autopsia sul corpo del povero Giuseppe, sebbene sia iscritto un procedimento penale presso la Procura presso il Tribunale di Castrovillari, ancora nessuno sviluppo delle indagini. «Attendiamo ormai da 142 giorni la comunicazione di deposito dell’esame autoptico eseguito sula salma di Giuseppe – riferisce la famiglia che si è affidata a Gesigroup, società di livello nazionale specializzata nell’assistenza delle persone offese -. L’agonia anche per noi, dura da ormai 5 mesi. Vorremmo almeno conoscere le cause della morte e se ha sofferto prima di morire – riferisce Giuseppina Chiurazzi moglie del defunto-. Auspichiamo, che gli inquirenti accertino le responsabilità di coloro che avrebbero dovuto garantire la sicurezza di Giuseppe, ed a tal proposito ci siamo anche attivati per il tramite dei nostri legali per dare impulso alle indagini nonché di valutare un’eventuale richiesta di avocazione delle indagini in modo tale che intervenga la Procura Generale di Catanzaro in quanto ad oggi percepiamo un silenzio assordante dalla Procura competente. La morte di Giuseppe sia da monito per evitare future tragedie evitabili attraverso una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro». (redazione@corrierecal.it)

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