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Debiti e pasticci: quel carrozzone che rischia di terremotare il Comune di Catanzaro

Nel capoluogo di regione desta grande preoccupazione la gravissima situazione della municipalizzata “Servizi”, sull’orlo del baratro finanziario

Pubblicato il: 28/10/2023 – 15:54
Debiti e pasticci: quel carrozzone che rischia di terremotare il Comune di Catanzaro

CATANZARO Quando i nodi arrivano al pettine. Anni e anni – decenni, per la verità – di gestioni quantomeno disinvolte, di scelte e operazioni sballate, di assunzioni per chiamata diretta e quindi clientelari: a Catanzaro è pronta a esplodere la bomba “Catanzaro Servizi”, la municipalizzata del Comune capoluogo che si ritrova sommersa dai debiti per mezzo milione e rischia un default che potrebbe terremotare anche Palazzo De Nobili. Una bomba che aleggia sul futuro dell’amministrazione comunale attuale guidata dal sindaco Nicola Fiorita ma che chiama in causa anche le passate amministrazioni, che sulla “Catanzaro Servizi” hanno chiuso più di un occhio per non disturbare le grandi manovre e gli appetiti della politica, che ha contribuito a produrre il disastro che c’è oggi e che ora si cerca di disinnescare in una complicata e affannosa corsa contro il tempo. E dire che anni fa, all’epoca dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sergio Abramo, già il Mef, cioè il ministero dell’Economia e delle Finanze, il ministero più importante d’Italia, aveva evidenziato gravissime criticità alla “Catanzaro Servizi” : ma quell’allarme, evidentemente, non è stato raccolto.

La relazione shock

A certificare lo stato di salute preoccupante della municipalizzata che gestisce (male) una lunga serie di servizi pubblici in forza di un “contrattone” di servizio con il Comune è una recente relazione allegata al bilancio della “Catanzaro Servizi”: in sintesi, si parla di quasi mezzo milione di perdita nel primo semestre 2023 e il rischio di arrivare fino a meno 900mila euro a fine anno. «Una serie di criticità irrisolte che hanno dapprima compromesso lo stato finanziario della società ed, oggi, in naturale connessione e continuità, quello economico», si legge nella relazione che poi indica anche alcuni “pasticci” alla base di questa situazione: anzitutto un contratto di leasing per gli immobili in via Argento di Catanzaro nel complesso “Scacco Matto” (nella foto), dove il Comune ha trasferito degli uffici per la “Catanzaro Servizi”, un contratto che doveva essere un “affare” e invece – stando alla relazione – si starebbe rivelando tale solo per il privato (per circa 96mila) e uno stock di debito (accumulato per le vecchie rate non pagate) di oltre 398mila euro, e ancora 90mila euro di costo aggiuntivo derivante dall’aumento del costo del personale per effetto del rinnovo del contratto collettivo di categoria non coperto dal contratto di servizio con il Comune, e ancora 211mila euro del costo dei servizi per “sostituire” il personale mancante (+74mila rispetto all’anno scorso).

Il piano per “salvare” la Catanzaro Servizi

Per questo sono giorni di intenso lavoro per il nuovo amministratore unico di Catanzaro Servizi, Gianluca Silipo, che si è insediato a luglio ricevendo in eredità questa bella rogna della quale ovviamente non ha alcuna responsabilità (è uno dei pochi, se non l’unico, a non averne nella vicenda). Nella relazione al bilancio Silipo al tempo stesso avverte e consiglia il Comune: «Alla luce della dimensione della perdita registrata nel primo semestre, occorre che si mettano in campo sforzi straordinari, ovvero l’affidamento di nuovi servizi anche a breve durata o il ristoro dei maggiori costi sostenuti, per scongiurare l’erosione del capitale sociale oltre i limiti di legge e la conseguente compromissione della continuità aziendale». Silipo si è già incontrato con il sindaco  Fiorita illustrando un piano di risanamento e anche proposte per evitare il baratro della “Catanzaro Servizi”, come quella di assegnarle maggiori servizi a rilevanza economica (come verde pubblico, tributi, spazi pubblicitari). Ma ovviamente la strada è molto impervia, e tra l’altro a novembre c’è la scadenza dell’ultima proroga del “contrattone” con il Comune e sarà necessario un passaggio in Consiglio comunale, un Consiglio comunale che fin da oggi si preannuncia “caldo” (l’area dell’opposizione che fa riferimento al candidato sindaco Valerio Donato da mesi sta lanciando l’Sos sulla “Catanzaro Servizi” in coma). Anche perché oggettivamente qui, finora, non ne esce bene nessuno: né l’attuale amministrazione comunale, che sulla “Catanzaro Servizi” sembra aver operato in perfetta continuità con il passato per un anno (anche lasciando in sella il vecchio management), sia le precedenti amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra, che di fatto hanno trasformato la “Catanzaro Servizi” in quel carrozzone che oggi è quello che è e che rischia di esplodere definitivamente. (a. c.)

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