È stato accolto dagli applausi il nuovo procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, al suo arrivo a Caivano in occasione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Napoli Claudio Palomba. Qui, dove le recenti operazioni ad “alto impatto” delle forze dell’ordine hanno cercato di infliggere un duro colpo alla criminalità organizzata, l’ex procuratore della Dda di Catanzaro rappresenta evidentemente una speranza per il futuro.
«Questo Governo – ha detto poi Gratteri durante il suo intervento – non si può permettere il lusso di fallire su Caivano». «Questo modello virtuoso – ha detto – partirà sicuramente, poi questo modello sarà esportato in qualunque altro posto. Gli effetti non si vedranno subito perché c’è bisogno di partire, qui mancava veramente lo Stato. Questi ministri che ogni tre giorni venivano qui prima mi sembrava un’esagerazione invece penso che sia importante battere il ferro finché è caldo, continuare a venire perché costringe tutti a prendere posizione, a fare quello che devono fare e quello per cui sono stati preposti». E ancora: «Siamo qui per rispettare l’impegno preso dal presidente del Consiglio dei ministri e adempiere alla promessa fatta. Oggi è stato approvato il Decreto legge, e in questo Comitato si è vista una grande capacità corale delle istituzioni con l’intento di avviare e completare una rigenerazione dei luoghi ma anche delle persone». «È necessario indagare sulle piazze di spaccio ma faremo indagini anche su chi porta tonnellate di cocaina a Napoli» ha aggiunto Gratteri che ha quindi spiegato di aver trovato a Napoli «una polizia giudiziaria di alto livello, con ufficiali che rappresentano delle eccellenze nel campo investigativo. Peraltro conosco bene, per averci lavorato, il Questore di Napoli Agricola e quello di Caserta Grassi, investigatori molto preparati e che hanno acquisito grande esperienza sul campo. Bisogna fare più sinergia e rimuovere le farraginosità per rendere più veloci le indagini, ma qui nel Comitato ho trovato sinergia istituzionale, dove ogni ente sa ciò che deve fare, dalle forze dell’ordine alla scuola».
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