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il dibattito

«Forti perplessità sulle scelte della vecchia amministrazione di Rende sull’illuminazione pubblica»

Intervento della Federazione Riformista: nessuna polemica verso la terna di commissari prefettizi

Pubblicato il: 29/10/2023 – 17:31
«Forti perplessità sulle scelte della vecchia amministrazione di Rende sull’illuminazione pubblica»

RENDE «Intanto, è bene precisare che Rende è stata sempre illuminata bene, quando i bellissimi lampioni a 4 palle funzionavano tutti, perché veniva eseguita una efficiente manutenzione,attività assente da circa 10 anni. Dunque, la pubblicità che recita ‘l’Agenda Urbana riaccende le luci di Rende’ deve suonare polemica con la giunta Manna che quelle luci spesso le ha lasciate spente. Peraltro, si fa riferimento al Viale Principe, costruito a regola d’arte, che è stato sempre illuminato in modo eccellente, anche in esecuzione del programma poeticamente intitolato ‘Le mille luci di Rende’. La perfidia punica di taluni,dunque,non tange certo i riformisti. Inoltre,si scopre l’acqua calda allorché ci si vanta, addirittura, delle luci a Led che illuminerebbero di più a terra,come se questa categoria di lampade fosse un’invenzione di questi soggettiche, per elaborare qualcosa concretamente, si debbono servire di grandi aziende produttrici di organi illuminanti, molto presenti a Rende con i lori prodotti. Premesso tutto ciò, ci preme ribadire che noi riformisti non siamo mai stati contrari all’efficientamento energetico della pubblica illuminazione cittadina, poiché era del tutto evidente chesi dovesse intervenire sugli impianti, dotandoli di lampade a Led. Tutto ciò, soprattutto, per ottenereun risparmio sui consumi di energia e,quindi, sulla bolletta e non per illuminare meglio,perché i lampioni a 4 palle, tutti funzionanti, producevano più o meno lo stesso effetto luminoso.  Le foto in nostro possesso, infatti, evidenziano lo stesso effetto di luce a terra del lampione a palle e del triste palo con lampade a Led, posizionati sugli opposti marciapiedi della stessa strada. Sarebbe bastato, pertanto, sostituire la lampada con una a Led per ottenere lo stesso effetto con una spesa molto, molto minore. Sentiamo, però, il dovere di esprimere forti perplessità sulle scelte e sulle procedure poste in essere dall’amministrazione dell’epoca». Lo scrive la Federazione Riformista di Rende. «Per come da noi proposto, anche in Consiglio Comunale, si poteva procedere – prosegue la Federazione Riformista – con un’unica gara d’appalto per la progettazione, l’esecuzione dei lavori, per la gestione del sistema e per il pagamento del fornitore di energia. In tal modo,il risparmio, derivante dall’efficientamento, avrebbe rimpinguato ugualmente il bilancio comunale e sarebbero rimasti a disposizione, per eseguire investimenti in opere strategiche, ben sette milioni di euro dell’agenda urbana. Si sarebbe speso meno e,certamente,meglio. Ed, invero, si investono complessivamente ben sette milioni di euro senza eseguire,a quanto sinora è dato osservare, un solo metro di linea elettrica ed utilizzando i vecchi pali, tranne i pochi nuovi installati a piazza De Vincenti. Inoltre,si assiste a cose curiose: a S. Chiara viene sostituita la plafoniera con un tipo uguale a quella del Viale Principe;mentre sul Viale Principe, ove esisteva la plafoniera buona per S.Chiara,la stessa viene sostituita con un’altra con diversa architettura,mentre sarebbe bastato sostituire la sola lampada con quella a Led.  In definitiva, mantenendo in efficienza i lampioni a 4 palle, sostituendo solo le 4 lampade con altrettante a Led, si sarebbe, per come si diceva, risparmiato e si sarebbe fatta una bella figura,vista la mediocrità estetica della tipologia prescelta,che non arreda ed intristisce. La via Rossini, nel cuore della città, ne è un esempio lampante: con l’elegante lampione munito da tre palle discendenti dava veramente l’impressione della centralità urbana molto vissuta, mentre con l’anonimo palo che lo ha sostituito appare una periferia.  Il giudizio sull’intera operazione sotto il profilo finanziario, dispiace dirlo, è assai negativo.L’appalto vale complessivamente 15 milioni di euro, costi di progettazione a parte.Il Comune dovrà pagare all’impresa appaltatrice,oltre a quanto dovuto per i lavori, circa un milione di euro all’anno,per costi dell’energia e per manutenzione degli impianti.Ovviamente,quanto resta del milione,tolto il costo dell’energia e delle manutenzioni,rappresenta l’utile d’impresa.Orbene,il costo dell’energia dovrebbe aggirarsi tra 300.000/400.000 euro annui,atteso che la bolletta energetica del comune per la pubblica illuminazione si aggira intorno al milione e seicentomila euro e l’impresa ha assicurato un risparmio del78%.Il costo delle manutenzioni dovrebbe essere irrisorio,dal momento che progettisti ed impresa hanno assicurato controllo e programmazione a distanza. Del resto, nella nota pubblicitaria si parla di “manutenzione ridotta”. L’impresa, dunque, si presume possa avere,se questi sono i dati,un utile molto importante, a cui è da aggiungere l ‘eventuale utile derivante dai lavori.Auguri! Benaltro dovremmo dire di chi,a livello politico-amministrativo e burocraticoha diretto l’operazione. Del resto, per tentare di finire i lavori, e liquidare regolarmene gli stessi entro il 31 dicembre si son dovuti stipulare da parte dell’impresa decine di contratti di subappalto.  Concludendo, ci preme precisare che la presente nota non deve essere intesa nel modo più assoluto come una polemica verso la terna di Commissari Prefettizi,che non poteva far altro che eseguire un’opera che hanno trovato già progettata ed appaltata».

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