RIACE Il “Villaggio Globale” di Riace si ripopola di persone e bandiere per Mimmo Lucano, l’ex sindaco simbolo delle politiche di accoglienza e di integrazione che nelle scorse settimane è uscito da un incubo giudiziario grazie a una sentenza della Corte d’appello di Reggio che lo ha riabilitato dalle accuse più gravi nell’ambito dell’inchiesta “Xenia” su presunte irregolarità nella gestione dei migranti del centro della Locride. In tanti partecipano all’iniziativa “L’Umanità non si arresta. Tutti a Riace il 29 Ottobre 2023!”. Al centro dell’attenzione ovviamente c’è lui, Mimmo Lucano: «Sono felice – dice Lucano parlando con i giornalisti – per il supporto che sto ricevendo, ma mi dispiace per quello che sta accadendo a Gaza e al popolo palestinese. Stanno subendo una ingiustizia. Un appello che faccio da Riace è che deve finire questo massacro di innocenti. Niente può giustificare la violenza. Vogliamo veicolare da Riace un messaggio di pace. Sulla mia situazione dico che sono felice che tanta gente mi abbia manifestato tanta solidarietà, non so come ringraziare tutti. Sono momenti indimenticabili per tutta la vita». Per Lucano «la giustizia è strettamente connessa con la democrazia. Non può essere solo nelle aule di un tribunale, riguarda tutti. Viene detto “in nome del popolo”, ma questo è il popolo. Ho avuto sempre la speranza che la sentenza di primo grado sarebbe stata ribaltata. Tre giorni prima della sentenza in appello avevo fatto sapere a tutti che avrei rifatto le stesse cose, non ho avuto incertezze e non potevo sapere che si sarebbe ribaltato tutto». A sostegno di Lucano, tra gli altri, padre Alex Zanotelli, Luigi De Magistris, Mario Oliverio, l’avvocato Daqua che lo ha difeso in questi anni, il giornalista Pietro Melia. (m.r.)
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