PRATO Altri due provvedimenti interdittivi antimafia sono stati adottati dal prefetto, Adriana Cogode, a Prato verso altrettante aziende, una nel settore del trasporto e dello smaltimento di rifiuti, l’altra nel settore dell’edilizia. «Dal quadro indiziario delineato all’esito dell’attività istruttoria – spiega una nota della prefettura -, è emerso il pericolo di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata di stampo camorristico, nel primo caso, e da parte della ‘ndrangheta, nel secondo». Prezioso, viene sottolineato, si è rivelato il contributo fornito dal Gruppo interforze antimafia, coordinato dalla Prefettura e composto dai rappresentanti della Dia, della questura, del comando provinciale dei carabinieri e della guardia di finanza. Salgono a sette i provvedimenti interdittivi firmati dal prefetto Cogode negli ultimi sei mesi del 2023, che si sommano ai nove adottati a partire dal 30 dicembre 2020, data del suo insediamento a Prato. Le aziende maggiormente colpite dai provvedimenti, si riassume, sono quelle operanti nel trasporto e smaltimento di rifiuti, l’edilizia e le attività commerciali, tutti settori notoriamente a maggior rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. (Ansa)
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