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Medio Oriente, anche i ribelli Huthi lanciano la sfida a Israele

Dichiarazione militare trasmessa dalla televisione Al-Masirah dei ribelli

Pubblicato il: 31/10/2023 – 23:09
Medio Oriente, anche i ribelli Huthi lanciano la sfida a Israele

ROMA È ora ufficiale. I ribelli sciiti filoiraniani Huthi che controllano gran parte dello Yemen sono ormai attivi “nell’asse della resistenza” contro Israele. Dopo giorni di sospetti che ci fossero loro dietro il lancio di droni o i missili “dalla regione del Mar Rosso” verso lo Stato ebraico, oggi è arrivata la conferma insieme a una salva di missili: “Questi droni appartengono allo Stato dello Yemen”, ha detto Abdelaziz bin Habtour, primo ministro del governo Huthi. I ribelli “hanno lanciato una grande quantità di missili balistici… e un gran numero di aerei armati” verso Israele, nella terza operazione di questo tipo dall’inizio dell’assalto a Gaza il 7 ottobre, secondo quanto si legge in una dichiarazione militare degli Huthi trasmessa dalla televisione Al-Masirah dei ribelli. I droni hanno fatto scattare l’allarme a Eilat: Israele ha poi fatto sapere di averli intercettati e neutralizzati con il sistema Arrow. Già venerdì l’esercito israeliano aveva reso noto di aver intercettato “un velivolo ostile” che poi si schiantato al suolo a Taba, in Egitto, appena oltre il confine dalla città israeliana di Eilat, causando il ferimento di sei persone. Il 19 ottobre il cacciatorpediniere americano Uss Carney, che incrociava proprio nelle acque del Mar Rosso, ha abbattuto quattro missili da crociera e 14 droni lanciati verso Israele. E di certo i ribelli non si fermeranno qui. Sempre secondo la loro tv, “le forze armate yemenite confermano che continueranno a effettuare attacchi qualitativi con missili e droni fino a quando l’aggressione israeliana non finirà”. Il premier del governo Huthi ha poi sottolineato che i ribelli yemeniti fanno “parte dell’asse della resistenza” contro Israele. “È un asse e c’è un coordinamento in atto, una sala operativa congiunta e un comando congiunto per tutte queste operazioni”, ha detto. Si tratta di un asse tenuto al guinzaglio dall’Iran e di cui fanno parte, oltre ad Hamas, anche Hezbollah, Jihad islamica e varie milizie sciite in Iraq e Siria, che a loro modo stanno dando battaglia su più fronti ad Israele, e anche alle forze americane nella regione. L’entrata in campo degli Huthi è però un elemento che aggiunge una nuova notevole pressione. Innanzitutto perché possono disporre di un sofisticato e letale arsenale di missili balistici e droni, in parte finanziato dall’Iran e in parte ottenuto quando dopo la caduta del dittatore Ali Abdullah Saleh nel 2011, con il sostegno di Teheran hanno progressivamente conquistato gran parte dello Yemen, compresa la capitale Sanaa, impossessandosi poi anche di una vasta fetta dell’arsenale militare yemenita, inclusi missili, carri armati e mezzi aerei, che hanno usato nella lunga guerra civile che li ha contrapposti al fronte sostenuto da Riad e Abu Dhabi e che ha causato la morte di oltre 370 mila persone. (ANSA)

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