MILANO Il prossimo 6 novembre si terrà l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Milano per Alaa Refaei, il 44enne italiano di origine egiziana indagato dalla Procura di Milano assieme al 49enne Mohamed Gharib Hassan Nosair per essersi associato all’Isis e per istigazione a delinquere con finalità terroristiche. Il 44enne ex imprenditore dell’edilizia, in Italia da 22 anni, difeso dall’avvocato Salvatore Arcadipane, chiede l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Fabrizio Filice ed eseguita il 17 ottobre. Il 49enne di Monza è stato portato in carcere a Rossano in Calabria. Il suo legale, avvocato Massimo Lanteri, avrà un colloquio con lui mercoledì e ha depositato martedì in giornata il ricorso al Tribunale della Libertà. Da quanto appreso dall’agenzia LaPresse, le difese contestano che i fatti riportati nell’inchiesta del pm Alessandro Gobbis e del Procuratore Marcello Viola con Digos e Polizia Postale siano la prova di essere entrati a far parte dello Stato islamico ma al massimo apologia di terrorismo e che comunque non sussista il pericolo che «commettano gravi delitti con uso di armi» contro «l’ordine costituzionale», come ha scritto il gip, tale da giustificare la custodia cautelare in carcere.
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