BUCCINASCO L’ultimo report sulla presenza mafiosa in Lombardia, redatto dalla Commissione regionale Antimafia, ha attribuito un rating alle varie province, da 1 a 5: dove 1 rappresenta la massima minaccia mafiosa, definita in relazione alle caratteristiche proprie della realtà settentrionale. Nessuna provincia della Lombardia ha ricevuto il voto minimo di 5. Le province maggiormente permeate dal fenomeno mafioso sono Varese, Lecco e Como. Sui dati snocciolati all’interno di questa analisi sarà avviato un approfondimento sulla situazione della provincia e della città di Milano, con riferimento alla periferia sud-ovest. L’area in cui la criminalità organizzata concentrò le proprie attività fu quella del sud-ovest milanese. Per la precisione i comuni di Trezzano sul Naviglio, Corsico e Buccinasco, prima considerati territori di approdo, poi diventate vere e proprie roccaforti lombarde di Cosa nostra e ‘ndrangheta.
Ribattezzata la “Platì del Nord”, Buccinasco, è da parecchi decenni identificato come uno dei comuni dell’hinterland all’interno del quale la presenza mafiosa è stata negli anni maggiormente concentrata.
Secondo l’eurodeputata Maria Angela Danzì: «Alle mafie serviva, e serve, un ambiente dove lavare il denaro sporco: le mafie regionali hanno scelto il nord operoso per poter operare, senza troppo dare nell’occhio, nei mercati finanziari e nell’economia ‘legale’ attraverso società “apri e chiudi”, fallimenti pilotati, false fatturazioni, evasione fiscale e degli obblighi contributivi. Tutto alla luce del sole, senza eccessi clamorosi. Hanno inquinato l’economia, l’ambiente e le relazioni pubbliche. E ci sono riusciti così bene che oggi nella ricca Lombardia, nella moderna Milano, in punta di legge si pone il dubbio su cosa sia associazione a delinquere di stampo mafioso e cosa non lo è».
Venerdì 3 novembre 2023 alle ore 21, la Sala Consiliare del Comune di Buccinasco ospiterà un incontro pubblico dal titolo “Legalità e mafia al nord: a che punto è arrivata la linea della palma?”, organizzato proprio dalla deputata europea Maria Angela Danzì.
Per Paola Pollini, presidente della Commissione Antimafia di Regione Lombardia: «La commissione antimafia ha già avviato i lavori e tra le prime audizioni abbiamo voluto Alessandra Dolci, coordinatrice della Dda di Milano». «Fin da subito abbiamo riportato l’attenzione sulle evidenze di una ormai radicata colonizzazione delle mafie sul territorio lombardo e un’allarmante permeabilità delle imprese all’azione criminale», aggiunge Pollini. Che chiosa: «Al Nord, la criminalità si è inabissata nascondendosi nelle pieghe dell’economia e della finanza dunque, gli incontri sul territorio tra istituzioni, sindaci, giornalisti e cittadini sono fondamentali per far luce sulla reale situazione del territorio e i rischi per le imprese».
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