CROTONE Esternalizzare il servizio di spazzamento, raccolta e conferimento dei rifiuti nelle strutture di lavorazione, ponendo così fine alla storia di Akrea, società interamente controllata dal Comune di Crotone, oppure prorogare tecnicamente l’attuale gestione per altri tre anni, sino a quando non subentrerà organicamente Arrical. La questione è stata oggetto di valutazione nel corso di un incontro, tenutosi ieri mattina, che ha visto la partecipazione del Comune pitagorico, del Consiglio di amministrazione di Akrea e di una rappresentanza numerosa di sindacati. Come si legge in una nota diffusa dal segretario provinciale della Uil, Fabio Tomaino, «non è ancora emersa un’idea condivisa tra l’ente e la società, i quali sono ancora in fase di definizione dei debiti e dei crediti». Lo scorso 16 ottobre il presidente di Akrea, Alberto Padula, aveva fatto pervenire al sindaco della città pitagorica, Vincenzo Voce, una relazione dettagliata sulla situazione debitoria in cui versa l’Akrea. Sostanzialmente Padula ha rilevato un buco di circa 2,5 milioni di euro. Una parte della somma è rappresentata da debiti di gestione contratti dagli ultimi due amministratori dell’Azienda e la restante parte da mancati pagamenti di fatture da parte del Comune proprietario della società. La situazione descritta da Padula è quella che la società aveva alla fine dello scorso mese di luglio. Andrebbe, quindi, aggiornata con i dati relativi ai mesi intercorsi tra agosto e ottobre compreso, tenendo anche conto degli incassi da parte di Akrea dei versamenti effettuati dal Comune in questo lasso di tempo.
Nell’incontro di ieri il Comune, quindi, ha chiesto l’aggiornamento dei dati economici per avere il quadro chiaro della situazione e così poter decidere sulla scelta migliore da fare. «Un processo quest’ultimo che si dovrebbe concludere il prossimo 8 novembre, considerato che il contratto di servizio scadrà il prossimo 31 dicembre». Dal prossimo primo gennaio il servizio potrebbe essere prorogato o esternalizzato. Tutto dipende dalla situazione economica e dai parametri di economicità che l’Akrea dovrebbe garantire. Toccherà al Cda di Akrea relazionare sulla situazione economica reale e sulla ricaduta dei costi del servizio in affidamento, mentre ai dirigenti della società è stato chiesta una relazione sulla economicità delle attività e cioè se verrà rispettata la normativa che riguarda questo parametro (economicità) in caso di affidamento in house providing. In sostanza ad Akrea viene chiesta chiarezza nell’ottica finanziaria e sulla qualità del servizio che si intende garantire in caso di proroga del contratto di affidamento. L’analisi economica dovrà prima di tutto certificare che si pone fine alla situazione debitoria che ha interessato le due annualità precedenti. Non è consentito, infatti, continuare a chiudere bilanci con elevate passività.
Uno dei punti critici emersi è rappresentato dal costo del personale. L’analisi dei dati hanno, infatti, evidenziato che la spesa per il personale che l’Azienda sostiene sarebbe senza controllo. Se non si decide di produrre correttivi in questa direzione, sarà difficile riuscire a bloccare le perdite. A questa conclusione è giunta l’amministrazione comunale che non è disponibile a dare proroghe senza gli opportuni correttivi. Nella nota diffusa dal segretario della Uil, si legge: «La vera novità è che rispetto al passato, grazie alla relazione del presidente di Akrea, abbiamo finalmente chiara la situazione economico-finanziaria della società, la quale necessità di investimenti in termini di capitale sociale, quindi mezzi e personale. Proprio rispetto al personale, considerato che l’organico di Akrea soffre di un’età media elevata e di una grossa percentuale di prescrizioni mediche, bisognerebbe avviare un processo di rigenerazione, incentivando all’esodo tutti quei lavoratori prossimi alla pensione e mettendo a bando nuove figure che incrementino i livelli di produttività e quindi l’efficienza del servizio». Anche questa situazione riguardante l’utilizzo del personale potrebbe rappresentare un ostacolo alla proroga, se non si interviene per trovare le giuste soluzioni alle criticità. «Siamo convinti che solo un’azione condivisa e congiunta tra Comune e Akrea – scrive Tomaino – può dar vita un’idea progettuale capace di perseguire ambiziosi obiettivi di raccolta differenziata ed attrarre i necessari investimenti, rendendo finalmente Akrea una società solida e competitiva». La situazione non è facile e il rischio di esternalizzare il servizio non è peregrino.
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