CATANZARO «Gli indicatori economici finanziari e sociali ci dicono che in questi anni, purtroppo, in Calabria c’è stata una regressione del reddito pro capite, dei consumi e dei reddito delle famiglie». È quanto scrive in un post su Facebook, il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato che aggiunge: «Il caro prezzi in Calabria continua a lievitare rispetto le altre regioni del Paese ed assistiamo ad una ripresa dell’emigrazione che supera i livelli degli anni sessanta».
«Calo demografico – sottolinea il leader della Cgil – disoccupazione più alta d’Europa, ridimensionamento scolastico, sanità pubblica in grave sofferenza, mancanza di politiche di investimento sono letali per la Calabria. Purtroppo, al di là dell’impegno e delle enunciazioni, i dati della Calabria sono quelli più preoccupanti nell’area delle regioni del Sud europee. La regressione è strutturale e la cosa che ci preoccupa di più è il blocco imposto dal governo sui fondi di coesione e Pnrr destinati al sud e il definanziamento di interventi strategici».
«Aver sacrificato l’alta velocità in Calabria per il ponte sullo stretto – denuncia – è un errore strategico molto grave. Non si intravedono politiche pubbliche di investimenti e il Sud è rimasto solo. Le uniche partecipate pubbliche che avevano investimenti in Calabria come Enel stanno abbandonando gli interventi come nel caso di Corigliano Rossano».
«C’è una fuga del Governo – conclude Sposato – che ha tradito le aspettative del Sud. Per queste ragioni lo sciopero regionale del 1 dicembre, il percorso di mobilitazione e la piattaforma nazionale assumono un valore doppio per la Calabria».
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