GIRIFALCO Era completamente ubriaco alla guida, e nemmeno per la prima volta. V.F., il 50enne di Girifalco che lo scorso 31 maggio ha travolto e ucciso Francesca Vonella, 74 anni, a Girifalco, nel Catanzarese, poco dopo l’incidente era risultato positivo all’alcoltest con un valore di 2,87 g/l. E non era la prima volta: già nel 2015 la patente gli era stata ritirata perché sorpreso alla guida con un tasso anche in quel caso superiore a 1,5 g/l.
Il Pm Domenico Assumma del tribunale di Catanzaro già all’indomani dell’incidente, nella richiesta di convalida dell’arresto, lo aveva definito «paragonabile a un ordigno in movimento su strada, pronto a colpire chiunque ne incroci casualmente il passaggio».
Nei suoi confronti ha ora preso il via il procedimento penale che lo vede imputato per omicidio colposo con le aggravanti della guida in stato di ebrezza e di aver procurato lesioni anche a uno dei figli della vittima, anch’egli investito ma che fortunatamente si è salvato.
Il figlio Leonardo e le sei sorelle della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti mortali con sede a Lamezia Terme, scegliendo di non costituirsi parte civile nel processo penale.
Francesca Vonella, residente da anni in Germania, stava trascorrendo alcuni giorni nel suo paese natale, Girifalco, assieme ai familiari. La sera del 31 maggio aveva partecipato a una messa presso la chiesa dell’Annunziata, e subito dopo alla processione, con fiaccolata, per i festeggiamenti dedicati alla Madonna. Erano da poco passate le 22 quando, passeggiando lungo Corso Migliaccio in compagnia di uno dei figli, si era fermata per salutare dei conoscenti incontrati lungo il marciapiede.
«All’improvviso una delle auto di passaggio, la Fiat Panda con alla guida V.F. – spiegano Mary Paolella e Domenico Mesiano di Giesse – l’ha colpita in pieno, scagliandola ad alcuni metri di distanza. Un attimo prima era lì, spensierata, felice di incontrare persone che non vedeva da diversi anni. Poi, in una frazione di secondo, tutto è cambiato». Francesca, ricadendo sull’asfalto, purtroppo ha sbattuto violentemente la testa. Immediati i soccorsi, con la corsa dell’ambulanza all’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. I medici hanno tentato per oltre 24 ore ogni possibile terapia, ma invano, perché al secondo giorno di ricovero la 74enne è tragicamente spirata. V.F., inizialmente arrestato e condotto nel carcere Caridi di Catanzaro, è stato successivamente scarcerato e trattenuto in regime di arresti domiciliari.
«La difesa dell’imputato – sottolineano Paolella e Mesiano – ha ora avanzato una richiesta di patteggiamento corredata dalla predisposizione di un piano terapeutico presso il Sert e il processo è stato rinviato ad aprile dell’anno prossimo. I familiari da noi assistiti hanno piena fiducia nella magistratura e auspicano, invece, una condanna esemplare a fronte della gravissima condotta che ha portato all’assurda morte della povera signora Vonella».
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