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lo sviluppo negato

Crotone, area industriale «terra di nessuno» – VIDEO INCHIESTA

«Una nuova agenzia regionale per superare lo stallo Corap». L’annuncio dell’assessore Varì nella sesta puntata di “Calabria dell’altro mondo”

Pubblicato il: 04/11/2023 – 11:35
Crotone, area industriale «terra di nessuno» – VIDEO INCHIESTA

LAMEZIA TERME «Crotone, gli industriali dimenticati: qui immondizia, niente fibra e al buio». Inizia così, senza mezzi termini, la sesta puntata di “Calabria dell’altro mondo” dedicata all’area industriale di Crotone. Lo sviluppo vagheggiato e poi negato nel racconto di Danilo Monteleone.
Deindustrializzazione tra anni 80 e 90, il più grande polo della regione e di caratura nazionale. Va in crisi un modello organizzativo, cambiano i mercati, la richiesta di nuove merci e di maggiore compatibilità ambientali nelle produzioni manifatturiere. Tutto questo su uno scenario di totale assenza di politiche industriali regionali, mentre mutano anche i fattori di finanziarizzazione tanto nel pubblico quanto nel privato.

Così nomi come Eni, Montedison e Pertusola Sud nel volgere di pochi anni, dopo l’arrivo segnata dalla speranza di rinascita socio-economica, diventano altrettanti totem a indicare una sfida persa. A pagare il prezzo migliaia di operai, mentre Crotone paga ancora oggi la questione della bonifica (circa 100 ettari di territorio inquinato).

L’area industriale di Crotone

E la nuova area industriale? Non va meglio: accanto alle imprese che operano anche con successo ecco una governance pubblica che non riesce a dare risposte (dal Consorzio industriale la competenza è passata esattamente 10 anni fa al Corap, consorzio regionale attività produttive attualmente in liquidazione coatta amministrativa). Una “terra di nessuno” dove la fibra ottica c’è ma per un allaccio passano mesi, non c’è verde e segnaletica (pericolosissimi gli incroci con la SS 106), servizi primari e videosorveglianza ma neppure illuminazione pubblica – persino in un tratto della stessa statale jonica. Non solo: spesso l’area diventa zona di bivacco di roulotte e camper, oltre che di prostituzione e spaccio di droga. Per non parlare dei roghi di rifiuti di ogni natura, dal materiale inerte a quello sanitario.

Una «desolazione» e uno «scoramento» che stridono ancora di più se si contano le tante aziende di eccellenza operanti a Crotone e anche l’interesse degli imprenditori da tutte le parti del mondo (gli ultimi una delegazione di canadesi) interessati a investire nonostante le carenze infrastrutturali materiali e immateriali, con gli operatori locali che sopperiscono alle assenze e carenze istituzionali mettendosi in prima persona a raccogliere i rifiuti per rendere l’area più accogliente.
Si ha insomma la percezione del più totale abbandono. «Usciti dal cancello della nostra azienda finiamo di essere degli ottimi imprenditori», questo l’urlo degli operatori, «fare impresa qui è un’impresa, bisognerebbe dare un’onorificenza per chi ancora opera qui nella legalità». Rabbia e delusione mista però all’orgoglio di «rimanere in Calabria». E poi l’appello al presidente Roberto Occhiuto, un invito a recarsi nell’area per rendersi conto della situazione in prima persona.
Proprio dalle voci di chi questo degrado e desolazione li vive quotidianamente – gli imprenditori locali Vincenzo Saggese, Alessandro Cuomo, Mario Spanò ma anche Sergio Riitano, commissario liquidatore del Corap che definisce «eroi» gli imprenditori calabresi – il racconto in prima persona di una delle tante anomalie della Calabria, dopo che i grandi gruppi nazionali hanno prima usufruito di fondi pubblici e poi hanno abbandonato l’area crotonese.

In una zona che resta, nonostante tutto, ad altissima potenzialità e attrattività per via del nodo intermodale (statale, ferrovie, aeroporto e porto), della geolocalizzazione nel cuore del Mediterraneo e del clima, la speranza potrebbe arrivare dalla Zes Calabria – nella puntata di “Calabria dell’altro mondo” parla il commissario Giosy Romano annunciando a breve la videosorveglianza – e, più a stretto giro, di un bando Fincalabra che cerca 12 figure professionali da mandare in giro nei prossimi mesi per fotografare il fabbisogno dei territori: già entro il mese di novembre potrebbero iniziare a operare ingegneri e geometri sul campo. L’assessore regionale alle Attività produttive Rosario Varì parla di interventi di pulizia e sfalcio della vegetazione per facilitare gli accessi (è stata sottoscritta una convenzione con Calabria Verde e Crotone sarà la prima area industriale da ripulire) mentre nascerà una nuova agenzia per la gestione delle aree industriali che avrà operatività piena; dall’altro lato si cercherà di finanziare le aziende attraverso il Fsc (Fondo sviluppo e coesione) da negoziare con il ministro Fitto in tandem con la Regione Calabria.
Basterà a superare una volta per tutte la sensazione di un’emergenza perpetua divenuta normalità?

Rivedi l’ultima puntata di “Calabria dell’altro mondo”

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