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“Grande Cosenza”, Caruso presenta i suoi emendamenti e attacca: «Il progetto di legge è fascista»

Il sindaco convoca la stampa in vista dell’audizione in commissione Affari istituzionali. «I comuni potrebbero essere più di tre»

Pubblicato il: 04/11/2023 – 12:42
“Grande Cosenza”, Caruso presenta i suoi emendamenti e attacca: «Il progetto di legge è fascista»

COSENZA Il dibattito sulla realizzazione della “Grande Cosenza” si accende. Il progetto di fusione tra i comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero va avanti in Consiglio Regionale mentre sui territori trova la ferma opposizione di movimenti ed associazioni. Anche il sindaco di Cosenza, Franz Caruso si è schierato a favore della «la fusione a freddo». Questa mattina, a Palazzo dei Bruzi, l’incontro con i giornalisti per anticipare i temi che, con riferimento alla sua idea di città unica, saranno trattati nel corso dell’audizione alla quale, sull’argomento, il primo cittadino parteciperà, il prossimo 6 novembre, a Reggio Calabria, davanti alla prima commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale della Calabria, a Palazzo Campanella. Caruso annuncia una serie di emendamenti al progetto di fusione.

Le proposte di Caruso

«Un emendamento riguarda l’articolo 1 di questa legge che prevede la scelta del nome», secondo Caruso infatti «nel corpo della legge non si individua il nome che io proporrò alla Commissione». Ma c’è di più. «Credo sia opportuno, prima di procedere alla fusione e al referendum, che tutto sia valutato con un parere da parte della Corte dei Conti. Secondo, uno studio di fattibilità, ma che sia obiettivo, che sia affidato a chi conosce realmente il territorio, a chi analizza con scrupolo, serietà, approfondimenti e competenze tutti gli aspetti positivi e negativi della fusione di questi tre comuni».

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Franz Caruso

E’ corretto parlare di fusione riservata a tre comuni o forse è possibile aprire anche ad altri Enti? «Non necessariamente debbono rimanere tre, perché lo studio di fattibilità potrebbe dare un dato diverso e consigliare di estendere questa iniziativa ai comuni a nord, a sud ovest e a sud est della città di Cosenza». Il sindaco già in sede di presentazione del suo programma “Cosenza 2050”, aveva sottolineato la volontà di sostenere il progetto di realizzazione dell’Area metropolitana di Cosenza. Infine, Caruso lancia un messaggio alla maggioranza in Consiglio Regionale ed al governatore della Calabria, Roberto Occhiuto. «Non mi pare che ci sia una azione politica istituzionale che va verso la vera realizzazione di un comune unico. Mi sembra più che l’obiettivo sia quello di distruggere quello che già esiste. E’ una scelta politica».

L’assemblea costitutiva

Tra gli emendamenti presentati da Caruso vi è l’assemblea costitutiva. «Entro e non oltre 30 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, su convocazione del Presidente della Regione, è costituita, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale l’Assemblea costitutiva per la fusione, cui spetta coordinare, sviluppare e monitorare il processo di fusione. L’Assemblea costituente, composta da tutti i membri dei consigli comunali coinvolti, può articolarsi in Commissioni competenti, per materia e avvalersi di comitati tecnici, integrati da funzionari comunali ed esperti esterni, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale. In seno all’Assemblea costitutiva è, in ogni caso, istituita la commissione per la predisposizione dello Statuto provvisorio del Comune di nuova istituzione, alla quale partecipano, quali componenti, i capigruppo consiliari dei Comuni coinvolti. Entro 36 mesi dalla sua istituzione, la commissione rimette all’Assemblea costituente il progetto di Statuto provvisorio. In seno all’Assemblea costituente è istituito un ufficio di presidenza, composto dai presidenti dei consigli comunali coinvolti. Tale ufficio, presieduto dal presidente dell’attuale consiglio comunale di Cosenza, ha il compito di convocare l’assemblea costitutiva ogni volta che sarà necessario e comunque, in modo da rispettare, per ogni suo adempimento, i termini previsti nel presente articolo».

Il contributo finanziario

Infine, il sindaco pone l’accento sulla sostenibilità finanziaria del progetto. E sul punto, avanza una proposta: «Al Comune di nuova istituzione è concesso da parte dell’amministrazione regionale un contributo finanziario per i dieci anni successivi alla data del suo insediamento. Agli oneri derivanti, quantificati annualmente nella misura minima del 50% del contributo statale che la normativa vigente prevede come incentivo alla fusione tra Comuni, si provvede con la Legge di Bilancio regionale dei singoli esercizi finanziari, a partire dall’esercizio che sarà approvato dal Consiglio regionale alla data di insediamento del nuovo Comune». (f.b.)

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