CORIGLIANO-ROSSANO Sull’ammodernamento della Statale 106 nel tratto a sud di Sibari – lo diciamo da tempo – la vera buona notizia è che la politica, finalmente, ha deciso che questa opera si deve fare. E se la politica, vuole, tutto è possibile. Anche trovare le giuste soluzioni per dimezzare i tempi delle procedure. Il fatto che la statale jonica rientri tra le opere prioritarie dello Stato e che nel 2020 sia stata commissariata proprio per snellire i tempi della burocrazia ha aperto, ad effetto domino, un’altra lunga serie di ottime speranze e prospettive.
Oggi c’è un nuovo fatto che va ad aggiungersi al puzzle della cosiddetta “buona volontà”. Il 9 ottobre scorso nel corpo della Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la Legge 136/2023 recante disposizioni urgenti in materia di attività economiche-finanziarie ed investimenti strategici. In questa nuova legge (all’Art.19 comma 9-quater) viene previsto che per le nuove opere stradali di interesse nazionale, «il Commissario straordinario, d’intesa con i Presidenti delle Regioni territorialmente competenti, può richiedere al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica di individuare la Regione quale autorità competente allo svolgimento della procedura di valutazione d’impatto ambientale (VIA) o alla verifica di assoggettabilità a VIA». Una rivoluzione.
Già perché questa soluzione consentirebbe di abbattere i tempi di valutazione dell’impatto ambientale dell’opera. In sostanza, tutta la procedura invece che essere svolta dagli uffici ministeriali possa essere fatta in house dagli uffici regionali competenti. Che in pratica potrebbe consentire di ridurre i tempi di attuazione dai 6 (e più) mesi canonici romani ai circa 90 giorni che, invece, potrebbe impiegare la cittadella regionale.
Insomma, per la tratta Sibari-Corigliano-Rossano (così come anche per la Crotone-Catanzaro), una volta concluso il Progetto di fattibilità tecnico-economica (che dopo aver messo a posto le prescrizioni del Consiglio superiore dei Lavori pubblici dovrebbe essere chiuso a giorni), con questa nuova procedura semplificata potrebbe arrivare a conclusione della Valutazione di Impatto Ambientale già entro il prossimo inverno. Dunque, dal momento che con il nuovo codice degli appalti varato dal Governo non c’è bisogno più del progetto definitivo, la fase della gara d’appalto integrato (progetto esecutivo e lavori) potrebbe addirittura aprirsi in primavera e arrivare, così, ad inizio 2025 con l’apertura dei cantieri. Un sogno!
Ora, bisogna capire se il commissario per la SS106, Massimo Simonini e il presidente Roberto Occhiuto siano davvero intenzionati a chiedere al Mase la “semplificazione” della procedura VIA. Dalle brevissime e rassicuranti dichiarazioni rilasciate all’Eco dello Jonio dal governatore ai margini dell’incontro romano con il Ministro Salvini, però, sembrerebbe confermato e – anzi – consolidato l’interesse del governatore a voler chiudere bene e subito la pratica legata alla Statale 106.
«Sto lavorando per far bandire tutti i 3 miliardi nelle prossime settimane». Queste le parole di Occhiuto che la dicono tutta sull’intenzione di andare diritto al punto, facendo partire i cantieri sia sulla Crotone-Catanzaro che sulla Sibari-Co-Ro. E questo, probabilmente, con un altro obiettivo: cercare di farsi riconoscere dal Governo, in filo diretto con la Regione, i soldi necessari per il completamento delle restanti tratte della jonica fino a Reggio Calabria.
Per «far bandire tutti i 3 miliardi» messi sul tavolo dal Governo e quindi aprire i cantieri c’è solo una strada: avere i progetti pronti. Per averli il prima possibile e, quindi, «nelle prossime settimane» una delle strade possibili, reali e praticabili è che la Regione possa far leva proprio sulla Legge 136/2023. Non c’è altra soluzione.
x
x