COSENZA Stamattina i carabinieri della compagnia di Rende – con il supporto del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia e dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza – hanno dato esecuzione a un provvedimento di applicazione di misure cautelari restrittive spiccato il 25.10.2023 dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cosenza a carico di quattro soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti nel centro abitato di Cosenza e nei comuni dell’hinterland bruzio.
In accoglimento alla richiesta formulata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, diretta da Mario Spagnuolo, è stata disposta la custodia cautelare in carcere per i cosentini M. S. di 54 anni ed E. M. di 29 anni, gravati da precedenti specifici in materia di sostanze stupefacenti (il primo già detenuto nel carcere “S. Cosmai”, il secondo al regime degli arresti domiciliari in Fuscaldo); a Castrolibero, invece, il 34enne S. F. è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, mentre l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato applicato al 51enne B. M. di Mendicino.
In particolare, nel corso di indagini incentrate su una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali disposte dalla Procura della Repubblica di Cosenza, i carabinieri del Nucleo Operativo di Rende – grazie alle captazioni sul conto di uomo rivelatosi un assiduo consumatore di cocaina, assieme alla compagna di quel periodo – hanno ricostruito «plurimi episodi di spaccio di cocaina e marijuana di cui gli arrestati si sarebbero resi protagonisti, a vario titolo, tra febbraio 2020 e maggio 2021», si legge in una nota dei carabinieri.
Nella maggior parte degli episodi ricostruiti, l’uomo incaricava la compagna di recarsi dai pusher ad acquistare le dosi di cocaina necessarie a soddisfare il loro fabbisogno personale; durante il tragitto compiuto per raggiungere l’abitazione dello spacciatore, la donna teneva acceso il cellulare affinché il compagno – essendo diffidente – potesse ascoltare in diretta le fasi della compravendita e sincerarsi così della corrispondenza tra il denaro pagato e peso della sostanza ordinata.
Talvolta la donna era costretta ad una maggiore attesa per acquistare la sostanza stupefacente, perché presso l’abitazione dei pusher cosentini – trasformate in veri e propri «supermarket della droga» – vi erano altri assuntori giunti prima; una volta giunto il proprio turno, sulla porta d’ingresso dell’abitazione di E. M. (che all’epoca si trovava agli arresti domiciliari) la donna corrispondeva il denaro e poi, voltato l’angolo, aspettava la consegna della cocaina ordinata, aggiornando il compagno in ascolto di essere in attesa sotto la finestra come “Romeo e Giulietta” (da qui il nome convenzionale dell’operazione).
In altri casi, l’uomo procacciava personalmente da altri spacciatori la marijuana che poi, a sua volta, avrebbe ceduto al figlio (all’epoca dei fatti minorenne) utilizzando la buca delle lettere come luogo di deposito ed abile stratagemma di consegna per non destare sospetti alle forze dell’ordine; tuttavia, nell’agosto del 2020, gli investigatori della compagnia di oltre-Campagnano riuscirono ad ascoltare in diretta le fasi di acquisto della marijuana da parte del genitore, pervenendo – subito dopo la consegna al figlio – al sequestro della marijuana ceduta, rinvenuta nello zaino del ragazzo. Per tali fatti, l’uomo in questione venne già attinto da misura cautelare nell’ottobre dello scorso anno.
In totale sono otto le persone sottoposte alle indagini nell’odierno procedimento, per complessivi 64 episodi di spaccio: nel corso dell’operazione, infatti, sono state anche eseguite le perquisizioni personali e locali a carico di altri 4 indagati, tutti residenti tra Cosenza e Castrolibero.
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