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l’intervista

Leonida Repaci, Pace: «Palmi ha un debito con lui»

Il saggista calabrese: «Si realizzi il progetto del Mausoleo. Villa Petrosa deve diventare un centro di turismo culturale»

Pubblicato il: 08/11/2023 – 17:59
di Paride Leporace
Leonida Repaci, Pace: «Palmi ha un debito con lui»

COSENZA Per comprendere perché le ultime volontà di Leonida Repaci di essere seppellito alla Pietrosa con la sua amata Albertina non siano state rispettate, ho cercato e ascoltato Natale Pace, palmese doc e custode della memoria del grande intellettuale calabrese. Porta i suoi 85 anni con leggerezza giovanile Natale, nella sua militante attività di poeta, saggista e scrittore. Una vita dedicata all’impegno sindacale nella Cisl, anima con passione il Corriere della Piana che stampa su carta e diffonde con cura. Ha vissuto da giovane a Melicuccà e anche in quel paese si è speso con un circolo locale per non far dimenticare il grande poeta calabrese, Lorenzo Calogero.
Natale ha conosciuto Leonida Repaci nel 1968. Aveva 20 anni. Fu un incontro veloce. Era andato a trovarlo alla Pietrosa con un gruppo di giovani. Volevano fondare un’associazione culturale e darle il nome di Mariano, il fratello del cuore di Leonida. Lo scrittore accolse quei giovani calabresi nel salottino in vimini, sotto i pini davanti alla casa, diede loro dei soldi e dei libri. C’era generosità tra i grandi di un tempo. In quell’occasione Leonida disse al nostro testimone: “Natale, quando sarò seppellito lassù, nella mia grotta portami solo un garofano rosso”. Si rividero ancora, Repaci e Pace, e instaurarono un rapporto amichevole anche con Albertina soprattutto quando si perfezionò la donazione della villa al Comune di Palmi. In quell’occasione Natale Pace fu incaricato di sovrintendere all’operazione di trasferimento dei quadri per proteggerli dai vandali che già avevano preso di mira Villa Pietrosa. Fu Repaci a chiedere a Natale Pace di scrivere sotto dettatura, sotto ogni chiodo il titolo del quadro e il nome dell’autore. Nell’atto notarile di donazione è inserita una clausola secondo la quale ogni quadro doveva essere rimesso al suo posto. Natale conserva gelosamente le foto delle pareti con il suo artigianale inventario.

Leonida e Albertina Repaci

Chiedo a Natale il motivo per cui non sono esaudite le volontà di Repaci e lui con tono gentile ma fermo mi risponde: «Mi piacerebbe sapere come risponderle, ma non abbiamo mai saputo il motivo, né noi, né la Città. Rocco Militano era riuscito a farsi donare il Progetto da uno studio tecnico palmese, avevamo fatto la Conferenza di servizio e ottenuto tutte le autorizzazioni e, sempre Militano, aveva ottenuto un finanziamento di 100 mila euro». L’ex presidente Oliverio aveva confermato in una pubblica occasione che il finanziamento aspettava solo la richiesta e la scheda tecnica. Abbiamo scoperto questa circostanza in un nostro precedente servizio dando conto di un finanziamento non speso di centomila euro. Chiedo a Natale come mai a Palmi c’è poca mobilitazione sulle ultime volontà di Repaci e lui risponde: «Io sono convinto che tutto il mondo associativo palmese sarebbe ben lieto di partecipare alla gestione di Villa Pietrosa per valorizzarla, pagando il debito della Città con Leonida. Per qualche periodo è stato fatto, quando la gestione fu affidata alla Associazione Amici Casa Repaci della quale è presidente Militano (il cui nonno, ricordo, era fratello di Leonida). Sono stati anni di iniziative, eventi, spettacolari concerti di musica classica con il tramonto sulle Eolie per scenario. Poi l’incarico venne revocato e da allora Villa Pietrosa è tornata in mano ai vandali. Il complesso della Casa del Custode e del Casello ferroviario che era stato ricostruito oggi è alla mercè dei devastatori». Chiedo anche della nuova gestione affidata con bando e Natale si mostra collaborativo ma fermo nella vertenza: «Penso che qualunque iniziativa tendente ad utilizzare e valorizzare la munifica donazione di Repaci alla Città di Palmi deve essere accolta con speranza e quindi con favore. Tra l’altro conosco una delle due Associazioni aggiudicatarie, la benemerita Prometeus che tante iniziative molto belle e positive per Palmi ha finanziato. Conosco il suo vulcanico presidente e la sua generosità ed alacrità. L’importante è che la gestione rispetti il dettato dell’atto notarile del 1981 e le condizioni in esso contenute. Il Comune ha l’obbligo di far diventare Villa Pietrosa un centro culturale collegato anche negli scopi alla Casa della Cultura che ricordo è stata donata a Repaci per il suo settantesimo compleanno dall’allora Ministro Mancini. Ho copia dell’atto notarile».
Natale Pace incontra scuole e racconta loro di Leonida Repaci e ci confida con molta modestia: «Un po’ sono io che mi offro, un po’ conoscendo ormai il mio impegno culturale mi chiamano i professori (anche da fuori regione). Le assicuro che è di grande soddisfazione verificare come poco sia conosciuto tra i giovani Leonida Repaci e come se ne interessino dopo le mie relazioni. A mio parere questo dovrebbe accadere per tutti i grandi scrittori e uomini illustri calabresi. Invece sono quasi sempre assenti dai programmi scolastici».
Pace ha pubblicato con Laruffa nel 2006 “Il debito, Leonida Repaci nella storia” dove racconta il debito d’onore che Palmi e i palmesi e i calabresi hanno nei confronti dell’intellettuale. Nel 2017 ho pubblicato 24 saggi e studi su lettere che uomini importanti hanno corrisposto con Leonida: “Mio caro Leonida”. Infine il prezioso “I fatti di Palmi” nel quale ha curato l’ultimo inedito di Repaci, la sua autodifesa al processo di Catanzaro per i fatti della Varia di Palmi del 1925, quando Repaci e altri 31 socialisti e comunisti furono falsamente accusati dell’omicidio di un attivista del fascismo. Natale Pace conserva tutti i 60 volumi pubblicati da Leonida e tanta altra documentazione, come circa l’80% delle sue lettere in copia, spedite o ricevute.
Ora sta per dare alle stampe due volumi, contenenti oltre 120 articoli di critica teatrale che Repaci pubblicò prima sull’Ordine Nuovo, quando già era quotidiano, e poi sull’Unità, sul quale per incarico diretto di Gramsci egli ebbe la responsabilità sulla terza pagina. Sul primo numero dell’Unità il 12 aprile 1924 compare già il primo degli articoli. Nell’opera che sta per stampare l’editore Laruffa di Reggio, per ogni articolo sono inserite note biografiche degli artisti e dei musicisti, dei registi e dei direttori d’orchestra e ha inserito schede conoscitive dei teatri dove le opere recensite sono state rappresentate. Sarà un’opera enciclopedica con la storia del teatro di quegli anni.

Davanti a tanta curatela chiedo all’appassionato intellettuale se ritiene attuale per la Calabria il suo adorato Repaci e mi risponde: «A mio modestissimo parere, due sono gli intellettuali calabresi che hanno avuto una statura europea: Alvaro e Repaci. Il loro credo letterario, le opere che ci hanno lasciato, l’avere Repaci attraversato il Novecento da primo attore sulla scena letteraria nel Premio Viareggio che fondò e diresse per tutta la vita, il suo dettato giornalistico che ha fatto scuola per tanti cronisti che sono venuti dopo, ma soprattutto il suo amore per la Calabria (basta leggere Calabria Grande e amara, il suo testamento d’amore), tutto questo fa di Repaci un autore attualissimo». Davanti a tanta serena passione domando dei suoi desiderata. Mi confida: «Mi piacerebbe che venisse fuori un appello ai palmesi e alle Amministrazioni di adesso e del futuro: Repaci, tutto quel che munificamente ha lasciato a Palmi, nel rispetto delle sue volontà, può davvero concorrere alla crescita sociale ma anche economica del territorio. Villa Pietrosa può diventare una risorsa incredibile di turismo culturale. Bisognerebbe iniziare con l’istituzione del Parco Letterario che, da assessore all’urbanistica, ho fatto prevedere nel Piano Strutturale Comunale. Bisogna concretamente affidare la custodia della Pietrosa a una famiglia che ci vada a vivere, fare la recinzione della proprietà, realizzare finalmente il progetto del Mausoleo e traslare le salme di Leonida e Albertina. Poi occorre allargare e sistemare la strada di accesso e illuminarla. Per fare questo occorre un intervento di Stato, Regione, Città Metropolitana e Comune. Ma si può fare. E allora potrà accadere quel che accade ad Agrigento per Pirandello, a San Mauro Pascoli per Giovanni Pascoli, a Modica e Roccalumera per Quasimodo. Allora e solo allora Palmi avrà saldato il suo debito d’onore con Leonida».
Per il momento Repaci inspiegabilmente non riposa alla Pietrosa.

(Nella foto di copertina, tratta dalla pagina facebook “Hotel Excelsior Venice”, Alberto Moravia con Pierpaolo Pasolini, Leonida Repaci e Guido Piovene sulle scale dell‘Hotel Excelsior, Venezia 1968)

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