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Palmi, condannati i giovani coinvolti nell’inchiesta “Nuove Leve” – NOMI

L’attività investigativa consentì di ricostruire gli interessi del gruppo criminale che operava nel territorio della Piana di Gioia Tauro

Pubblicato il: 08/11/2023 – 7:59
Palmi, condannati i giovani coinvolti nell’inchiesta “Nuove Leve” – NOMI

PALMI Emessa dal tribunale di Palmi la sentenza nei confronti delle undici persone coinvolte nell’inchiesta “Nuove Leve” condotta nel marzo 2023 nella Piana di Gioia Tauro e ritenute responsabili a vario titolo, dei reati di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine, coordinata dalla Procura di Palmi, diretta da Emanuele Crescenti, dalla Procura dei minori di Reggio Calabria, diretta da Roberto Placido Di Palma, scaturisce dall’attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palmi da novembre 2021 ad agosto 2022, avviata a seguito di un danneggiamento con colpi di arma da fuoco avvenuto presso l’abitazione di una donna. Tra le pene più pesanti c’è quella nei confronti di Tommaso Oliveri a 5 anni e 10 mesi di carcere, considerato elemento centrale del gruppo, «una vera e propria giovane leva della criminalità locale».

I dettagli dell’indagine

La vicenda è iniziata a fine ottobre 2021 quando i carabinieri di Seminara, a seguito di un’aggressione subita da un uomo di 59 anni e dai suoi figli minori, hanno denunciato alla Procura di Palmi un gruppo di ragazzi individuato soprattutto grazie alla collaborazione di una signora del posto, che era stata testimone della rissa avvenuta proprio sotto la sua abitazione, in grado di riconoscerne gli autori e di fornire i filmati della sua videosorveglianza e che, per questo, è stata oggetto di danneggiamenti da parte, secondo gli investigatori, di Tommaso Oliveri e Rocco Lombardo i quali avrebbero esploso numerosi colpi di pistola contro la sua abitazione. L’inchiesta ha consentito di individuare i due presunti responsabili del danneggiamento e di ricostruire il gruppo composto, per lo più, da soggetti tra i 19 e i 30 anni. Si tratta di giovani che, secondo gli inquirenti, potevano contare anche sull’appoggio di conoscenti e parenti di rilievo criminale. Grazie a messaggi, foto e video che gli indagati si scambiavano su Whatsapp, estrapolati dal cellullare di Oliveri, infatti, gli investigatori sono riusciti a scoprire che la baby gang avrebbe avuto disponibilità non solo di pistole e fucili ma anche di kalashnikov.

Le condanne

Tommaso Oliveri 5 anni e 10 mesi
Rocco Lombardo 5 anni e 5 mesi
Michele Lombardo 4 anni, due mesi e 20 giorni
Gabriele Lombardo 4 anni
Francesco Violi 3 anni, 10 mesi e un giorno
Elio Arcangelo Morfeo 3 anni, 8 mesi e 8 giorni
Giuseppe Oliveri 3 anni, 6 mesi e 13 giorni
Samuele Quaranta 3 anni e 2 mesi
Angelo Lombardo 2 anni
Giony Quaranta 2 anni e 2 mesi
Fidia Mesiano a un anno, 4 mesi e 20 giorni 

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