ROMA «Noi, a differenza della politica, siamo sottoposti al giudizio della magistratura se quello che diciamo è vero o falso. A oggi, dopo 38 anni di professione, io ho la fedina penale ancora pulita, nonostante abbia affrontato 176 richieste di risarcimento danni. Faccio gli scongiuri fino a oggi è andata bene». È quanto ha affermato il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, in audizione in Commissione di Vigilanza, dove ha sollevato il tema delle querele temerarie e dell’autonomia dei giornalisti che, soprattutto se precari, sono sottoposti alla minaccia di risarcimento danni. «La politica dovrebbe fare qualcosa per evitare le liti temerarie. C’è un progetto, un disegno di legge che giace nei cassetti del Parlamento ormai da anni, che eviterebbe un numero di querele così alto. E non parlo per me che ho alle spalle l’azienda Rai. Ma parlo per tutti quei colleghi giornalisti che sono costretti a lavorare per dieci euro a pezzo nei giornali locali o nelle televisioni locali che subiscono la pressione della politica, dell’imprenditoria, della criminalità organizzata».
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