LAMEZIA TERME Francesco Stola, imputato nel processo denominato “Reset“, celebrato nell’aula bunker di Lamezia Terme ha preso la parola prima della chiusura dell’odierna udienza. Rivolgendosi alla presidente del Collegio giudicante, Carmen Ciarcia, Stola ha sollecitato un intervento del tribunale per avere garanzie sul diritto alla salute. «Sono detenuto nel carcere di Catania e da 13 mesi devo subire una operazione, non mi danno cure e mi somministrano solo il Brufen. Non posso stare in queste condizioni. Cammino solo grazie alla sedie a rotelle, chiedo il vostro supporto per curarmi», sostiene Stola. Il tribunale risponde e conferma all’imputato di aver «segnalato la problematica al Dap della Sicilia per concedere una sistemazione utile alle cure e per consentirle di sottoporsi all’operazione. Abbiamo inviato la richiesta». La conferma dell’avvenuta richiesta arriva dal legale di Stola, l’avvocato Cristian Cristiano che aggiunge: «Ad oggi però nulla è stato fatto e la situazione continua a peggiorare, il mio assistito chiede solo di essere curato. Non ha un altro strumento per avanzare le proprie richieste se non continuare a portare avanti una battaglia che passa anche dagli scioperi della fame e altre forme di protesta». (f.b.)
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