REGGIO CALABRIA «Annunciamo l’occupazione pacifica dell’Asp 5 di Reggio Calabria, non certo per contestare la direzione generale dell’Ente, bensì in quanto promanazione della Regione Calabria , che sinora ha dimostrato nessun interesse alla soluzione dei problemi, ormai incancreniti dalla produzione di enormi danni. Adesso deve dare risposte concrete. L’occupazione prosegue ad oltranza sino al verificarsi, da parte della Regione Calabria , di due necessari presupposti per l’interruzione: sblocco immediato dei ricoveri in tutte le strutture preesistenti nell’Asp 5, con effetto immediato e non procrastinato; adozione di un impegno formalizzato e definitivo ad accreditare tutte le strutture». Così una nota dell’Usb Reggio Calabria che da oggi ha iniziato l’occupazione di parte dei locali della direzione generale dell’Asp 5 a Reggio Calabria, a favore dei lavoratori delle strutture psichiatriche che operano sul territorio.
Le strutture evidenziano «il blocco dei ricoveri che vige da più di otto anni, e il disconoscimento delle strutture psichiatriche sorte nel 1990 che hanno consentito la chiusura del lager di Reggio Calabria, restituendo dignità ai degenti, prima ridotti dallo stato di deportati».
Da qui un appello indirizzato all’Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria e al Procuratore della Repubblica «perché – prosegue l’Usb – crediamo che, aldilà di ogni gravissima omissione, non ci possa essere colpa più grave di negare il diritto all’assistenza alle fasce più debole della popolazione».
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