COSENZA La Commissione consiliare sanità del Comune di Cosenza ha approvato all’unanimità un documento nel quale esprime motivato dissenso nei confronti della decisione, contenuta nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese licenziato dal Commissario ad acta, di sopprimere la terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Cosenza, con sistemazione nell’Azienda ospedaliera Dulbecco di Catanzaro. Lo rende noto il Comune. Nel documento, è scritto in una nota, «si chiede, con forza e intransigente determinazione, la permanenza della terapia intensiva pediatrica presso il presidio ospedaliero dell’Annunziata di Cosenza». «La nostra terapia intensiva pediatrica – ha sostenuto il presidente dell’organismo consiliare Giuseppe Ciacco – resta uno dei punti di forza dell’Azienda ospedaliera di Cosenza.
Ecco perché non ci si può capacitare delle ragioni che stanno alla base di una decisione assurda e assolutamente non condivisibile». «Sta di fatto – è scritto nel documento della commissione – che la terapia intensiva pediatrica dell’Annunziata di Cosenza è un presidio fondamentale, che mette in campo medici dalle straordinarie doti umane e professionali. Si avvale di infermieri di primissimo ordine, coadiuvati da un personale ausiliario altrettanto all’altezza del compito. Tutti, medici, infermieri e ausiliari, donne e uomini, che quotidianamente stanno in trincea, con esemplare spirito di abnegazione, mettendo il loro raffinato sapere e la loro amorevole dedizione assistenziale a favore della vita umana di creature in tenera età. Conseguendo risultati clinici eccezionali. E allora, rivendicare la permanenza della terapia intensiva pediatrica, qui a Cosenza, non asseconda nessuna miope visione campanilistica. Delocalizzare altrove la terapia intensiva pediatrica di Cosenza sarebbe un errore, imperdonabilmente grave, perché metterebbe, nello specifico settore, in notevole sofferenza l’efficienza e l’efficacia dei percorsi terapeutici. Smantellarla e trapiantarla, di colpo ed ex novo, presso un’altra Azienda ospedaliera della Calabria, significa depotenziare, irrimediabilmente, per un lungo lasso di tempo, l’offerta sanitaria pediatrica di tutta la regione. Il know-how oggi in dotazione presso l’Annunziata di Cosenza non si costruisce né in un giorno, né in un mese, né in un anno. Ci vogliono anni. E, allora, la scelta di sopprimere la terapia intensiva pediatrica di Cosenza appare, ed è, obiettivamente, un’opzione inspiegabile e ingiustificata, non solo inutile, per quanto, anche, dannosa».
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