CORIGLIANO-ROSSANO «Lo voglio dire a caldo, con pochi filtri. Siamo incazzati. Incazzati perché si sta consentendo da mesi, ad una manica di vigliacchi, di intimidire, quasi quotidianamente, cittadini di ogni genere. E’ ovvio che se si consente ad una banda di malati di arroganza sociale e criminale di agire liberamente nei confronti di imprenditori (altro episodio grave di questa notte), giornalisti, lavoratori e cittadini onesti, in un’aura quasi di impunità, i vigliacchi alzano il tiro, arrivando ad attaccare direttamente le istituzioni». Dura presa di posizione da parte del sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, dopo una notte in cui sul territorio si sono consumati ben tre incedi di autovetture, tra cui quella della Presidente del Consiglio comunale Marinella Grillo.
«Cosa deve succedere più per comprendere che Corigliano-Rossano, – prosegue il primo cittadino – con tutto il rispetto per gli altri, non è un paesino qualsiasi della Calabria ma è una città di 80 mila abitanti con una delle economie più importanti della Calabria? I criminali se ne sono accorti, lo Stato no. In questa città c’è gente operosa, onesta, imprenditori dinamici, istituzioni appassionate ed integerrime, una comunità che vuole contribuire alla crescita della Regione, ma quando le istituzioni fanno “la divisione dei pani e pesci” la devono smettere di considerare Corigliano-Rossano meno di ciò che è. Mi aspetto che sul grave episodio di questa notte e sugli altri atti intimidatori ci siano segnali chiari ed immediati: massimo sostegno alle nostre Forze dell’Ordine che “friggono i pesci con l’acqua”. Mi aspetto, nel breve termine, che la si smetta di sottovalutare l’esigenza di una presenza delle Istituzioni e dei servizi adeguata al territorio. Basta sottovalutazioni, basta figli e figliastri, basta proclami e messaggi rassicuranti. Tutto a posto? No, non é tutto a posto. Al Presidente del Consiglio, a Marinella, la vicinanza a 360 gradi ma anche uno sprono: bisogna andare avanti, non come prima, più decisi di prima. Molto più decisi di prima».
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