Qualcuno si è chiesto perché 1.150 imprese in Calabria hanno “abbassato le serrande” negli ultimi tre mesi? Oppure si è soddisfatti dell’impegno preso dal Governo di pagare il suo omologo albanese per accogliere i migranti?
Gli italiani, ma soprattutto le popolazioni del Sud, sono in allarme per come sta evolvendo la situazione, e segnatamente quella calabrese, soprattutto per le famiglie per le quali si amplifica, giorno dopo giorno, la crisi che ha investito in special modo il Mezzogiorno.
L’aumento del costo della vita in Calabria ha raggiunto livelli preoccupanti, specie per le famiglie monoreddito ridotte all’ “osso”. Si vive da poveri, senza più neanche la speranza di una ripresa che possa ripristinare un tenore di vita consono al rispetto della sopravvivenza dell’uomo. Per non citare le aziende per le quali si paventa persino il rischio della chiusura. E tutto ciò avviene mentre il Governo chiude l’accordo con l’Albania per la “tenuta” dei migranti, sobbarcandosi a costi importanti stante le risorse di cui dispongono le casse italiane.
È come non interessasse a nessuno che in Italia il costo del denaro abbia raggiunto livelli alti e che, di conseguenza, le preoccupazioni per la popolazione siano aumentate. Ma evidentemente, queste, sono vicende che interessano poco o nulla, tanto che se ne parla pochissimo, nonostante siano tante le famiglie che dicono apertamente di aver perduto la speranza di poter ritornare ad una condizione economica che possa consentire una vita dignitosa. Lo si deduce dalla circostanza che, nonostante la “crescita zero” e le popolazioni afflitte, non si fa nulla per riprendere la situazione e ridare ai calabresi il “diritto alla vita”!
Non c’è tempo da perdere; c’è solo da capire che la Calabria e il Sud sono una realtà diversa dal resto del Paese, stante l’endemico bisogno di cui soffrono da decenni e che si percepisce apertamente, sperando che su di essi vengano, al più presto, dirottate risorse alternative in modo da affrontare la crisi e pensare ad un piano di sviluppo. Ciò consentirebbe al Sud, e alla Calabria in particolare, di ottenere quel minimo edittale perché la popolazione si senta garantita per una vita vera e dignitosa.
*giornalista
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