CATANZARO Per l’olio calabrese la stagione in corso è decisamente straordinaria, la domanda è robusta ed i prezzi hanno avuto un significativo aumento. La circostanza è dovuta ad una serie di concomitanti e temporanei fattori ma che hanno tuttavia svelato, qualora ve ne fosse bisogno, il potenziale produttivo ed economico del comparto. E’ anche sulla base di questa premessa che nell’olivicoltura calabrese cresce sempre di più la consapevolezza di scelte da fare e che possono, nel medio e lungo termine, portare ad apprezzabili risultati in termini di redditività per le imprese. Risponde a questa logica, ad esempio, il percorso avviato qualche anno fa con l’ottenimento del marchio di Indicazione Geografica Protetta.
Un percorso che stamane ha centrato un altro importante obiettivo, nella sala verde della Cittadella regionale è stato infatti presentato un logo unico, una nuova etichetta che servirà ad individuare ed identificare l’olio Igp dell’intera regione, un albero di ulivo con cinque radici che salgono a comporre il tronco e che rappresentano le cinque province.
Per l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo «iniziamo a brandizzare la nostra immagine, il nostro olio dovrà essere riconoscibile al di fuori dei confini regionali, ciascuno metterà la propria etichetta ma quella dell’olio di Calabria IGP sarà preponderante ed a garanzia di qualità». Sul percorso in atto l’assessore non ha dubbi «è un programma abbastanza denso di attività, per il piano olivicolo regionale ieri abbiamo aperto il tavolo tecnico insieme al Crea per ragionare con le organizzazioni professionali, con le OP, con il mondo dell’università, con il mondo delle professioni per decidere cosa fare della nostra olivicoltura nei prossimi anni. A seguito di ciò, naturalmente, ci saranno anche investimenti molto cospicui, almeno 50 milioni nella programmazione 23-27 riguarderanno il rinnovo varietale olivicolo, poi c’è il bando per consentire il l’ammodernamento dei frantoi ed un alleggerimento della famigerata 48/2012 (le norme che tutelano gli ulivi secolari) che finora è stata per i nostri olivicoltori una camicia di forza». Sulle iniziative portate avanti dal Consorzio di Tutela dell’olio IGP di Calabria Gallo rivendica la scelta di sostenerle attraverso la misura 3.2 «le azioni di promozione sono importanti perche garantiscono un effetto moltiplicatore in un momento in cui c’è grande attenzione verso l’olio calabrese ed in generale verso l’agroalimentare calabrese». Per il presidente del Consorzio di Tutela, Massimo Magliocchi: «oggi presentiamo una nuova etichetta che dà visibilità ad un prodotto eccezionale, garantisce la qualità, veicola un’informazione immediata e sicura al consumatore». Ed anche i numeri sono per Magliocchi incoraggianti «siamo in continua crescita ed in Calabria abbiamo una immensa quantità di prodotto da poter certificare. Allo stato già 200 aziende hanno certificato prodotto Igp per un controvalore di circa 2000 quintali di olio. Il dato di per sè non soddisfa ancora da un punto di vista numerico ma occorre tenere conto del fatto che i volumi sono fortemente condizionati dalle campagne olivicole e dalle quantità prodotte. Di certo c’è che la prospettiva ed i numeri che sono in sensibile aumento ci consentono di smentire categoricamente quanti, senza conoscere la consistenza della produzione olivicola calabrese, riferiscono alla Calabria il profilo di un olio lampante». (redazione@corrierecal.it)
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