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Processo “Farmabusiness”, Domenico Tallini assolto anche in Appello

L’ex presidente del consiglio regionale: «La giustizia giusta ha vinto». Assolto Santo Castagnino e rideterminate altre cinque pene

Pubblicato il: 14/11/2023 – 12:56
Processo “Farmabusiness”, Domenico Tallini assolto anche in Appello

CATANZARO I giudici della Corte d’Appello di Catanzaro hanno confermato la sentenza di primo grado e assolto l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini. Nel collegio difensivo, gli avvocati Carlo PetittoVincenzo Ioppoli e Valerio Zimatore. L’accusa nei confronti di Tallini era di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. «La giustizia giusta, quella fatta di magistrati che sono realmente terzi, ha vinto. Non mi sento una vittima, non voglio parlare di persecuzione ma non posso non rilevare che ben 13 magistrati, ai vari livelli di giudizio, hanno sconfessato clamorosamente coloro che hanno sostenuto l’accusa contro di me, fondata sul nulla». Questo il commento dell’ex presidente del consiglio regionale Tallini. «Non cerco rivincite – continua – non ho rancore verso chi ha voluto spezzare la mia vicenda politica ma spero solo che i magistrati riflettano sui loro errori, al pari di tutti coloro che svolgono una funzione pubblica nella società. Rimane il rammarico di non aver potuto dare continuità al lavoro politico avviato ad inizio di legislatura a favore dei calabresi, con ben quattro leggi ambientali da me proposte ed approvate dal consiglio e una legge di integrazione tra i due principali ospedali catanzaresi (Pugliese-Ciaccio e Policlinico Universitario) costruita con grande equilibrio politico e tenendo conto soprattutto delle grandi professionalità che si sono formate attraverso il servizio dell’emergenza-urgenza. Un ringraziamento doveroso a due grandi professionisti del foro di Catanzaro, avvocati Vincenzo Ioppoli e avvocati Carlo Petitto, che hanno creduto sempre nella mia innocenza».

La posizione degli altri imputati

I giudici hanno assolto Santo Castagnino «per non avere commesso il fatto». Riconosciute le circostanze attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti, i giudici hanno rideterminato le pene inflitte a Giuseppe Ciampà condannato ad otto anni di reclusione; Elisabetta Grande Aracri ad otto anni di reclusione; Domenico Scozzava – unificati i reati ascrittigli dal vincolo della continuazione – in 11 anni e 8 mesi di reclusione; Salvatore Grande Aracri ad 11 anni di reclusione; Giuseppina Mauro a 13 anni e 8 mesi. Inoltre è stata disposta, vista la perdita di efficacia della misura cautelare della custodia in carcere, nei confronti di Santo Castagnino e ne dispone l’immediata liberazione se non detenuto per altra causa o titolo.

L’inchiesta “Farmabusiness”

L’inchiesta “Farmabusiness” era stata avviata per fare luce sull’affare della presunta vendita all’ingrosso di farmaci che sarebbe stata organizzata da componenti della cosca cutrese dei Grande Aracri i quali avrebbero investito i proventi delle attività illecite del clan con l’aiuto di sodali tra i quali imprenditori, esponenti politici e funzionari pubblici. In primo grado, con rito abbreviato, Tallini era stato assolto con formula «perché il fatto non sussiste».
I reati ipotizzati nei confronti di tutti gli indagati erano, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale. (redazione@corrierecal.it)

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