CORIGLIANO ROSSANO «Cosa posso dire a degli uomini in divisa che, in pochissimi la notte, devono controllare un territorio di 350 km quadrati e che quotidianamente fanno del proprio meglio per garantire la nostra serenità? Nulla, se non sostenerli. Ciò che non va bene è che per un territorio così esteso, con una economia così importante – e consentitemi, con istituzioni così impegnate nell’affermare principi di legalità al punto da intervenire su vicende bloccate da decenni -, ci siano così pochi mezzi e servizi dello Stato e delle istituzioni pubbliche. Non parlo solo di repressione, parlo di presenza e di diritti». Così il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura di Cosenza. «Questo è ciò che ho detto oggi entrando in Prefettura per il Comitato di Sicurezza convocato dal Prefetto, ed in soldoni è ciò che ho ribadito al tavolo, per il quale ho ritenuto doveroso essere accompagnato dal presidente del Consiglio, Marinella Grillo – continua Stasi secondo quanto riporta una nota – La vicinanza del Prefetto, del Questore, del Comandante Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza in questi giorni è stata forte e molto importante. Oggi la presenza del Procuratore Capo di Castrovillari ha rappresentato un ulteriore elemento di attenzione che accogliamo con grande favore. Noi siamo Istituzioni e ci fidiamo delle Istituzioni, ma le altre Istituzioni devono fidarsi di noi: vanno date risposte strutturali, le rassicurazioni non bastano più non a noi, ma alla comunità che rappresentiamo con impegno». Ancora Stasi: «Non chiediamo “impiegati” affinché ci siano più persone a prendere il caffè la mattina; chiediamo servizi – insiste il sindaco Stasi – In altre Regioni d’Italia a Corigliano-Rossano ci sarebbe la Provincia, la Questura, la Prefettura ed il Tribunale solo per ciò ciò che riguarda questi aspetti; da noi, invece, la presenza dello Stato ed in generale delle Istituzioni Pubbliche, negli ultimi anni ha arretrato. Non serve un sociologo, un criminologo, uno statista per capire che quando “i buoni” arretrano, i cattivi avanzano. E non basta la buona volontà di chi é rimasto per impedirlo. Credo che sia giunto il momento che a Roma ne prendano atto. «Nel ringraziarli, ho chiesto al Prefetto ed a tutti i presenti di farsi portavoce di queste istanze. Il nostro territorio ha tutte le carte in regola e vuole contribuire alla crescita del Paese: dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare, a partire dalla serenità sociale della nostra operosa comunità – conclude il primo cittadino – Per il resto noi andremo avanti, non come prima: più decisi di prima».
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