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«Dare concretezza con la massima tempestività al cronoprogramma di Azienda Zero»

La Corte dei Conti sottolinea l’utilità dell’ente di governance della sanità ma richiama la Regione a colmare al più presto i ritardi accumulati

Pubblicato il: 15/11/2023 – 13:57
«Dare concretezza con la massima tempestività al cronoprogramma di Azienda Zero»

CATANZARO Lo strumento serve ma la sua operatività risente di tanti ritardi ed è ancora molto limitata. Per la Corte dei Conti Azienda Zero, il nuovo ente di governance della sanità regionale fortemente voluto dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, ha in teoria una innegabile utilità come «struttura snella e accentrata di gestione» ma quanto al suo avvio «ancora risultano irrisolte alcune criticità, peraltro già evidenziate anche dal Tavolo tecnico ministeriale». Da qui l’invito della magistratura contabile ai vertici politici e burocratici della Regione ad attuare «con la massima tempestività» tutte le iniziative necessarie a dare «concretezza ad Azienda Zero».

In attesa del passaggio di consegne

Ad alzare i riflettori sull’ente di governance della sanità calabrese è la relazione della Procura della Corte dei Conti per la parifica del bilancio 2022 della Regione. Nel report si evidenzia in premessa che «il Dipartimento Tutela della Salute ha comunicato, in fase istruttoria, di non aver posto in essere alcuna attività, neppure prodromica, afferente al passaggio di consegne da parte della Gestione sanitaria accentrata, ciò anche in ragione dell’esigenza di avere personale qualificato e dedicato alle attività in argomento. Sul punto, in sede di ultimo riscontro alle osservazioni istruttorie, la Regione ha fornito un prospetto relativo alla calendarizzazione del passaggio di consegne dalla Gestione sanitaria accentrata “immaginando” un percorso di affiancamento, dal mese di novembre, di un referente del Dipartimento competente e di un referente di Azienda Zero».

Lo stop per la scomparsa di Profiti

Quanto alle «attività afferenti al passaggio di alcuni funzioni/compiti» la Procura della Corte dei Conti puntualizza che «il Dipartimento Salute ha, inizialmente, riferito che le stesse avrebbero dovuto avere avvio nel mese di ottobre 2023, comunicando il cronoprogramma di avvio delle unità organizzative e di entrata a regime per la gestione delle funzioni affidate ad Azienda Zero nella loro integralità, con date fissate tra la fine del 2023 e il 2024. In sede di ulteriore riscontro alle osservazioni istruttorie, il Dipartimento ha, da ultimo, chiarito che si è registrato uno slittamento, rispetto al cronoprogramma già comunicato, che ha interessato 7 linee di attività su 29 (fornendo un prospetto aggiornato), individuandone la causa nell’improvvisa scomparsa del precedente commissario straordinario (Giuseppe Profiti, ndr) e nel mancato completamento della dotazione organica. Questa Procura – si legge ancora – avendo contezza della complessità della situazione della sanità calabrese, rileva che il progetto sotteso alla istituzione di Azienda Zero è ancora in una fase iniziale ma, allo stato, permangono aspettative di efficientamento del sistema, a condizione che venga rispettato, in modo puntuale e rigoroso, il cronoprogramma fissato e comunicato e che le iniziative “immaginate” per il passaggio di consegne, da attuarsi con la massima tempestività, acquisiscano, in tempi brevissimi, il necessario carattere di concretezza».

«Evitare sovrapposizioni con il Dipartimento»

C’è poi da parte della Procura contabile il richiamo alla Regione «alla massima attenzione nell’evitare sovrapposizione di competenze tra Azienda zero e il Dipartimento regionale e/o duplicazioni di attività. Queste pregiudicherebbero, infatti, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa derivandone, quale inevitabile corollario, la duplicazione di spese con spreco di risorse pubbliche e dispersione delle responsabilità gestorie e decisionali. Si auspica, altresì, il contributo da Azienda Zero – come struttura snella e accentrata di gestione – nella soluzione dell’annoso problema dei doppi pagamenti nella sanità calabrese mediante la individuazione degli strumenti giuridici idonei a garantire, sulla base delle evidenze fattuali, la massima tutela delle risorse pubbliche».  (c. a.)

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