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Ex Italcementi di Vibo, ecco il nuovo progetto. «Sarà una fabbrica a impatto zero»

Una parte dell’ex cementeria sarà riconvertita in un’industria di materie prime. «Tecnologia innovativa ed ecologica»

Pubblicato il: 15/11/2023 – 16:26
di Marco Russo
Ex Italcementi di Vibo, ecco il nuovo progetto. «Sarà una fabbrica a impatto zero»

VIBO VALENTIA Economia circolare, impianto a impatto zero e 95 posti di lavoro. Per uno stabilimento che dovrebbe entrare in funzione entro il 2026 e produrre circa 30 mila tonnellate l’anno di materie prime. È il progetto, chiamato Ezinex, presentato stamattina presso la sede di Confindustria di Vibo Valentia e che prevede la riconversione di una parte dell’ex Italcementi in un nuovo stabilimento industriale. L’area è abbandonata da oltre dieci anni, in seguito alla dismissione decisa dalla società bergamasca nel 2012. L’investimento, di circa 70 milioni, è promosso dalla società MetalsReborn, appartenente alla Engitech Technologies e rappresentata oggi dall’amministratore unico Oliviero Lanzani. All’incontro con la stampa hanno partecipato l’assessore regionale allo sviluppo economico Rosario Varì, il presidente della sezione vibonese di Confindustria Rocco Colacchio e gli advisor Francesco Manduca e Gaetano De Pasquale. Presente anche il sindaco Maria Limardo, che in apertura ha parlato di «una svolta per la cementeria e per tutta l’area».

Il progetto a «impatto zero»

Il piano prevede il riutilizzo di una parte, già acquistata, dell’ex cementificio di Vibo Marina per la realizzazione di una fabbrica destinata al riciclo dei sottoprodotti della produzione dell’acciaio in materie prime, quali zinco e ferro. Un impianto a «impatto zero» come spiega l’amministratore unico della MetalsReborn Oliviero Lanzani. «La nostra è una tecnologia innovativa e rivoluzionaria, unica al mondo, che non ha bisogno di discariche e che non produce acque reflue». Il progetto Ezinex mira ad essere a «zero rifiuti» e «minime emissioni» favorendo un tipo di economia circolare e rispettosa dell’ambiente. Proprio per questo «è stato deciso di utilizzare una parte dell’ex cementeria per ridurre al minimo il consumo di suolo vergine». «Si tratta – spiega Lanzani – della prima fabbrica al mondo con questa tecnologia, che rivoluzionerà il settore dell’acciaio non riciclato». 95 i posti occupazionali previsti, con ulteriori 150 figure se si considera l’indotto, per lo più «tecnici e operai qualificati». All’interno del nuovo stabilimento anche un centro di ricerca e sviluppo. «La nostra è una tecnologia avanzata, ma anche giovane, che puntiamo a migliorare costantemente» ha spiegato Lanzani. La scelta dell’ex cementificio di Vibo Marina è dovuta anche a motivazioni logistiche. «Come gruppo – afferma Lanzani – siamo già presenti nel vibonese. Abbiamo visto la vicinanza al porto, la ferrovia, ma anche edifici che si adattano a quelli di cui abbiamo bisogno». Proprio il porto di Vibo Marina avrà un ruolo fondamentale, dal momento che «il 70% della materia prima necessaria arriverà attraverso il porto». La MetalsReborn, inoltre, provvederà alla bonifica del sito «sostituendo tutto l’amianto rimasto negli edifici».

«Un’opportunità per il territorio»

Parla di «un’occasione di sviluppo e di crescita» l’assessore regionale allo sviluppo economico Rosario Varì. Un territorio «sempre più attrattivo», come dimostrano le «molte imprese che lo hanno scelto per investire. Questo dimostra che la situazione sta cambiando». Per l’assessore è frutto anche dei vantaggi garantiti dalla zona economica speciale. «Lo stesso gruppo ha evidenziato le opportunità offerte, soprattutto in termini fiscali e di procedure. La zes unica potrebbe rappresentare un’ulteriore opportunità di crescita». Per Varì è fondamentale il passaggio sul centro di ricerca e sviluppo. «Molte aziende promuovono ricerca e sviluppo e questo è importante quanto lo sono gli stabilimenti e i posti di lavoro. Spesso si pensa solo all’occupazione, ma non alla sua qualità. Abbiamo un ecosistema di formazione che va sfruttato, dalle nostre università escono ingegneri molto preparati».

Un progetto «senza ombre»

Quello di MetalsReborn si aggiunge a una serie di progetti di riconversione dell’ex cementificio proposti negli ultimi anni. Secondo il presidente locale di Confindustria Rocco Colacchio, è una situazione diversa «perché il progetto è in fase avanzata, l’azienda è seria e da anni opera nel vibonese». «Il terreno – continua Colacchio – è stato comprato e c’è un diritto di prelazione su un’altra parte dell’area. Questo è un momento fertile per il nostro territorio, con gli incentivi che stanno arrivando e grandi società che investono». Durante la conferenza è stato anche affrontato il tema della legalità. «Abbiamo avuto un incontro con il prefetto» ha spiegato Francesco Manduca, advisor legale del progetto. «Per Vibo è un momento positivo, lo Stato c’è e lo dimostrano le operazioni. Vogliamo non ci siano ombre sul progetto, avremo regole rigorose per quanto riguarda l’approccio coi fornitori». (redazione@corrierecal.it)

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