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l’inchiesta

L’arma clandestina nascosta nel «supermarket della droga» di Acquabona

Le telecamere riprendono due indagati mentre occultano una pistola in un bidone, in attesa dell’arrivo di un acquirente

Pubblicato il: 16/11/2023 – 15:18
L’arma clandestina nascosta nel «supermarket della droga» di Acquabona

CROTONE Nel «supermercato della droga» messo in piedi nel quartiere Acquabona a Crotone, si nascondono anche armi. E’ il caso di un episodio che la procura pitagorica contesta a due indagati: Donato Bevilacqua e Franco Passalacqua accusati di detenzione illecita di stupefacente e detenzione e porto di un’arma clandestina.

L’episodio contestato

E’ il 13 marzo 2023, quando i due indagati «occultano, all’interno di un bidone dell’immondizia sito nei pressi dell’abitazione di Romina Bevilacqua (finita ai domiciliari) un’arma clandestina». Si tratta di una pistola a salve, marca bruni, modello 96 calibro 8mm, comprensiva di caricatore «visibilmente alterato». L’arma – secondo l’accusa – era destinata alla vendita. Il presunto acquirente (non compare in qualità di indagato) avrebbe dovuto acquistarla per una cifra pari a 600 euro. Nello stesso bidone, oltre alla pistola i due avrebbero occultato «un borsello in pelle nera, contenente stupefacente del tipo eroina, per un peso di grammi 0.26, oltre ad un bilancino funzionante». I bidoni diventano spesso nascondiglio ideale delle dosi di droga, una circostanza che si verifica spesso come documentato dagli investigatori (NE ABBIAMO PARLATO QUI).

Il contatto

L’acquirente, interessato ad impossessarsi dell’arma, contatta Franco Passalacqua per concordare la vendita. I due ricorrono all’utilizzo di un linguaggio criptico. «Non mi devi dire niente, non mi devi! A tuo fratello, a tuo fratello, che sono io, non gli dici più niente?». E’ lo stesso presunto acquirente a confermare la circostanza alle forze di polizia, che annotano l’episodio in una informativa datata 30 giugno 2023. Il soggetto dichiara di «essersi recato nel quartiere Acquabona, per acquistare un’arma dal “Figlio di Cocò“, al prezzo di 600 euro». All’occultamento dell’arma, ripreso dalle telecamere del sistema di videosorveglianza, avrebbero partecipato Donato Bevilacqua «che estraeva una pistola occultata tra i pantaloni, all’altezza della cintura, maneggiandola», in presenza di Passalacqua «al quale poi la cedeva. Quest’ultimo, in particolare, viene ripreso mentre arma in mano si dirige al cassonetto dell’immondizia vicino l’abitazione di Romina Bevilacqua e «occulta l’arma all’interno dello stesso cassonetto». Il giorno successivo, l’acquirente si reca nel quartiere Acquabona e incontra i due indagati che ricevono del denaro contante, senza però cedere l’arma. (f.b.)

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