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le motivazioni

Crac Amaco, «eroso il capitale sociale». Il voto “inutile” del Comune di Cosenza

La sentenza del Tribunale di Cosenza che rigetta la richiesta di omologazione del concordato e dichiara il fallimento della società

Pubblicato il: 17/11/2023 – 10:03
Crac Amaco, «eroso il capitale sociale». Il voto “inutile” del Comune di Cosenza

COSENZA Il Tribunale di Cosenza ha rigettato la richiesta di omologazione del concordato in continuità ed ha dichiarato il fallimento di Amaco. Una decisione che segue di alcuni mesi la bocciatura della Procura di Cosenza. Nulla da fare, gli sforzi profusi dall’amministrazione comunale bruzia e dai sindacati non sono serviti a scongiurare il fallimento dell’azienda. Per meglio comprendere le ragioni della decisione del tribunale, riportiamo alcuni stralci della motivazione della sentenza.

«Eroso il capitale sociale»

Il pm ha chiesto l’apertura della procedura concorsuale in ragione della rilevante esposizione debitoria di Amaco Spa, «nonché dell’altrettanto rilevante perdita di esercizio, registratasi per un importo di 2 milioni e 206 mila euro in riferimento all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021» e che «aveva già completamente eroso il capitale sociale, portandolo ad un valore negativo di oltre 900mila euro».

Il mancato concordato

Il Tribunale di Cosenza ha rigettato la richiesta di omologazione del concordato in continuità per una serie di considerazioni. In primis, «si palesa fondata l’eccezione di Agenzia delle Entrate in ordine alla situazione di conflitto di interesse del Comune di Cosenza, nella qualità, ad un tempo, di socio unico della debitrice e di suo creditore. Di tale voto ritiene il collegio di non poter tener conto». Escluso il voto del Comune, il tribunale ritiene che il concordato non sia omologabile. Il voto dell’Ente comunale «deve considerarsi privo di valore, in quanto espresso da un creditore portatore di un interesse non omogeneo rispetto a quello della “massa” dei creditori intesa nel suo complesso e sovrapponibile, quanto meno in parte, all’interesse della stessa debitrice».

L’ultimo bilancio di esercizio

Nella sentenza, si richiama anche l’ultimo bilancio relativo all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2022. «A fronte di un attivo circolante di 2 milioni e 217mila euro», Amaco ha registrato perdite di esercizio «talmente notevoli da aver completamente eroso il capitale sociale» ed al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto «registra un valore negativo di oltre 10 milioni di euro». «Nel nostro caso – annotano i giudici – si è in presenza, dunque, di un bilancio rappresentativo di un montare di perdite e passività correnti esageratamente maggiore rispetto a quello alle attività disponibili e realizzabili anche nel medio/lungo periodo, avendo la società del tutto eroso il capitale sociale; conseguentemente, è di tutta evidenza lo stato di insolvenza della società». (f.b.)

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