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Il Comune di Crotone non paga 5 fatture alla Sorical, che minaccia le vie legali

Congesi «è un utente cronicamente moroso» ma la società ha continuato a mantenere la fornitura per garantire comunque il servizio ai cittadini

Pubblicato il: 17/11/2023 – 19:09
di Gaetano Megna
Il Comune di Crotone non paga 5 fatture alla Sorical, che minaccia le vie legali

CROTONE Il Comune di Crotone rimanda al mittente cinque fatture elettroniche riguardanti la fornitura di acqua, dal 4 ottobre 2022 al 2 ottobre 2023, e la Sorical minaccia di adire alle vie legali. Nella nota inviata al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, il responsabile dell’area commerciale di Sorical «diffida ad adempiere» all’acquisizione delle cinque fatture (4 ottobre 2022 di 884.236 euro, 30 dicembre 2022 di 5585.852,79 euro, 3 aprile 2023 719.908,45, 3 luglio 2023 di 649.122,69 euro e 2 ottobre 2023 di 967.823,63 euro) emesse per la fornitura di acqua alla città pitagorica. La Sorical si rivolge al Comune perché non riconosce più il rapporto con il Congesi, il consorzio che gestisce il sistema idrico in 14 comuni della provincia di Crotone, proprio perché lamenta il mancato pagamento della fornitura. Le cifre richieste sono rimaste inevase e il debito è divenuto ormai insostenibile. La cifra quantificata da Sorical, relativa al debito contratto da Congesi, aggiornata ad oggi si aggirerebbe intorno ai 28 milioni di euro, a cui andrebbero i debiti contratti con altri soggetti, che porterebbero a circa 50 milioni il “buco rosso” del Consorzio. Di questi debiti il 51% sono riconducibili al Comune di Crotone, la cifra è rappresentativa della percentuale della “proprietà” detenuta dall’ente all’interno del consorzio.
La Sorical ha più volte tentato di risolvere la controversia, senza però ottenere risposte adeguate alle richieste. Di recente si è anche rivolta al Tribunale civile di Crotone per chiedere il fallimento del Consorzio. La procedura legale è ancora in corso e la prima udienza è stata fissata nel prossimo mese di dicembre. L’emanazione delle fatture elettroniche rappresenta una nuova puntata della telenovela. In questa fase Sorical «diffida il Comune ad adempiere» al pagamento delle fatture che, a suo dire, non possono essere rigettate in quanto «l’attuale sistema elettronico prevede la così detta verifica di coerenza delle informazioni e della regolarità del documento contabile». La legge che regola la materia prevede che se nelle fatture sono stati inseriti tutti i dati previsti «la Pubblica amministrazione non ha alcuna legittimazione a rifiutare la fattura elettronica ricevuta». E Comunque, «la Pubblica amministrazione ha il dovere di indicare per legge le ragioni del rifiuto». Sempre nella diffida del responsabile Area commerciale di Sorical, si legge che il Comune ha indicato quale motivazione del rifiuto il fatto che «sono riferite ad un’operazione che non è stata posta in essere in favore del soggetto destinatario della trasmissione». In sostanza il Comune non si sente responsabile per i debiti contratti dal Congesi per cui la vertenza dovrebbe essere aperta con il Consorzio. Non si ha notizia se anche gli altri 13 comuni del Consorzio sono stati destinatari della medesima diffida.

Sorical: il rifiuto delle fatture non è un atto legittimo

La non legittimità del comportamento dell’ente dipenderebbe dal fatto che «con nota 331 del 30 giugno 2023, Sorical invitava il Comune di Crotone a stipulare il contratto d’utenza per la gestione diretta con Sorical ribadendo che non avrebbe più intrattenuto alcun rapporto di fornitura con il Consorzio». Il motivo di questa scelta è legato al fatto che Congesi «è un utente cronicamente moroso» e Sorical «ha continuato a mantenere il rapporto di fornitura» per cui il «servizio viene garantito ugualmente ai cittadini», nonostante la perdurante situazione di morosità.  Sulla base di tutte queste considerazione le cinque fatture saranno “reinoltrate” e  in caso di mancato pagamento «il disallineamento tra la contabilità societaria e quella del Comune sarà addebitabile solo a grave responsabilità dell’ente destinatario della richiesta, responsabilità rilevante a fini contabili, anche tenendo conto del meccanismo dello split payment che pone in capo all’ente l’obbligo di riversare l’Iva sull’imponibile di cui in fattura». Questo sostiene Sorical, che dà cinque giorni di tempo per pagare quanto dovuto. La diffida è stata recapitata al Comune lo scorso 13 novembre.

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