REGGIO CALABRIA «È una giornata importante per la nostra università e abbiamo l’onore di ospitare il ministro Paolo Zangrillo, una presenza che è la dimostrazione di come sia per noi molto importante lavorare il più possibile con gli organi centrali». È stato il rettore Giuseppe Zimbalatti ad aprire con il suo discorso inaugurale il 42esimo anno accademico della Mediterranea alla presenza del ministro della Pubblica Amministrazione, che ha tenuto le conclusioni. La cerimonia si è svolta presso l’Aula Magna Quistelli ed è proseguita con la Lectio Magistralis “L’attuale epoca delle crisi e l’opportunità di un futuro di solidarietà europea” del professore Andrea Monorchio, già ragioniere generale dello Stato, e gli interventi della studentessa Federica Punturiero e del Rappresentante del Personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario Marco Santoro. L’intrattenimento musicale è stato curato dal Coro Polifonico dell’Università Mediterranea e dall’Orchestra del Teatro Comunale Cilea.
A margine della cerimonia, parlando con i giornalisti, Zimbalatti ha sottolineato che «il mondo universitario è un mondo ormai molto dinamico ed in continua evoluzione, non esistono più strutture universitarie statiche, anche quest’anno noi abbiamo attivato due nuovi corsi di laurea, dobbiamo stare al passo con i tempi. C’è la sfida della transizione tecnologica, della transizione ecologica e noi dobbiamo, assieme a tutti gli altri attori istituzionali, giocare e soprattutto vincere». La sfida, dunque, ha sottolineato il rettore anche nel corso del suo discorso inaugurale, è quello di riuscire ad offrire un’offerta formativa valida e sempre più attrattiva per i giovani del territorio e non solo: «Il nostro territorio ce lo chiede, dobbiamo dare il meglio di quello che si può fare». Zimbalatti ha parlato di una «dispersione scolastica intollerabile e una presenza della ‘ndrangheta su cui la nostra posizione è molto chiara. Per questo la disponibilità di un’offerta formativa valida più vicina possibile è indispensabile, i giovani dobbiamo trattenerli ed attrarli. Garantire il conseguimento del percorso formativo è fondamentale e per farlo è fondamentale che tutti gli attori istituzionali assicurino le massime energie».
«Quella che viviamo oggi può essere considerata l’epoca delle crisi, pensiamo le trasformazioni che stanno avvenendo in ambito nazionale e internazionale. Quello che immagino è un processo di sviluppo sociale, economico, politico che deve inevitabilmente passare dalle coscienze dei giovani, i professionisti del domani. Cultura, scienza, tecnologia, ricerca, rappresentano elementi indispensabili per promuovere lo sviluppo». «E’ l’epoca del cambiamento e dobbiamo vivere questo cambiamento come una opportunità», ha detto Zangrillo durante la cerimonia nel corso del suo discorso conclusivo. «La cultura – ha aggiunto – è un volano di sviluppo di importanza strategica per il rilancio economico del nostro Paese». Rivolgendosi agli studenti Zangrillo ha detto: «Bisogna studiare con passione per essere liberi di costruire con consapevolezza il vostro percorso personale e professionale».
Zangrillo ha poi spiegato: «Combatto strenuamente la narrazione della pubblica amministrazione descritta come il luogo del posto fisso, abbiamo bisogno di essere attrattivi verso le nuove generazioni. E per essere attrattivi, non possiamo pensare di cavarcela raccontando ai nostri giovani che la pubblica amministrazione offre il posto fisso. I nostri giovani, infatti, quelli capaci, quelli in gamba e che hanno voglia di lavorare, che hanno passione, energia, non si accontentano del posto fisso, vogliono avere un’esperienza professionale che dia loro la possibilità di crescere dal punto di vista delle competenze, delle responsabilità, dal punto di vista della valorizzazione del merito». «Quindi io ho bisogno di costruire una pubblica amministrazione – ha sottolineato ancora Zangrillo – che risponda a queste caratteristiche: un’organizzazione capace di soddisfare le aspettative di giovani di valore e che hanno ambizione per il loro futuro».
«Investire nel capitale umano – ha detto infine Zangrillo – rappresenta la sfida più importante che dobbiamo raccogliere per costruire il futuro del nostro Paese».
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