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L’iniziativa

All’Unical “Creamare”, il progetto che fa conoscere in 3D i tesori subacquei – VIDEO

Il progetto è stato illustrato nel corso del forum “Ascoltiamo il mare”. Presenti anche il ministro Musumeci ed il procuratore di Vibo, Falvo

Pubblicato il: 18/11/2023 – 8:45
All’Unical “Creamare”, il progetto che fa conoscere in 3D i tesori subacquei – VIDEO

RENDE “Creamare”. È il progetto presentato all’Unical nel corso della due giorni dal titolo “Ascoltiamo il mare” che si è svolta nell’Ateneo di Arcavacata.
Un evento, organizzato dall’Ateneo e dall’associazione “Mare pulito-Bruno Giordano” che nella giornata finale ha visto anche la partecipazione del ministro per le Politiche del mare, Nello Musumeci ed del procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo.
All’interno del Forum dunque è stato illustrato il progetto che ha portato un gruppo di ricercatori, guidati da Fabio Bruno, a far conoscere i tesori rimasti nascosti sotto il mare. Al progetto, coordinato da 3D Research, spin-off dell’Unical, partecipa anche la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo.

«Creamare è un progetto finanziato dal Programma “Creative Europe – ha spiegato il coordinatore Bruno – che punta a definire un nuovo modello di cooperazione fra professionisti del settore creativo culturale, archeologi, storici e dall’altro lato esperti di informatica. Tentiamo con questo nuovo modello di rendere possibile lo sviluppo di applicazioni multimediali, di prodotti che permettano al grande pubblico di conoscere il patrimonio culturale e, in particolare, nel nostro caso, il patrimonio culturale subacqueo».


«Non solo conoscerlo – ha aggiunto – ma anche tutti i problemi ambientali che affliggono il mare perché il patrimonio culturale subacqueo vive in simbiosi con l’ambiente marino, quindi diventa spesso una casa per tante specie marine che lo colonizzano e vi abitano. Quindi da un lato cerchiamo di comunicare l’importanza di preservare il patrimonio culturale subacqueo, ma allo stesso tempo insieme preservare il mare con il suo ecosistema così delicato e così in pericolo in questo momento».
«Per comunicare meglio, per far conoscere la grande pubblico – ha detto ancora Bruno – questo immenso patrimonio, è importante utilizzare delle tecnologie multimediali che permettano di visitare questi luoghi e di comprenderne l’importanza. In passato ci siamo occupati di fare realtà virtuali, quindi di permettere l’esplorazione virtuale attraverso visori ed altri sistemi. Ma più di recente abbiamo cominciato a sviluppare anche dei Serious game, ovvero dei videogiochi educativi che permettono di conoscere il patrimonio culturale, di visitare suti subacquei realmente esistenti nel Mediterraneo, a partire dal periodo ellenistico fino alla Seconda guerra mondiale, di conoscere questi siti esplorandoli e risolvendo enigmi».
«Ora in “Creamare” – conclude il ricercatore – svilupperemo ulteriormente questa idea includendo maggiormente le problematiche ambientali ed il tema della protezione del mare e rendendo questo gioco ancora più ampio con tanti siti che copriranno da Israele con l’antica Cesare Marittima, passando dall’Egitto con il Faro di Alessandro, fino ad arrivare a Cadice in Spagna. Copriremo quindi tutto il Mediterraneo»
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