CATANZARO «Da oggi dobbiamo cominciare a lavorare, abbiamo concluso questa prima fase di radicamento del partito in Calabria con una partecipazione alla fase di iscrizione ai congressi provinciali molto numerosa e soddisfacente: abbiamo superato i 4mila iscritti in tutta la regione. E da oggi con un partito strutturato ci presenteremo a tutte le competizioni amministrative che da qui a oggi si terranno in Calabria, cominciando dalle Provinciali di Catanzaro e Cosenza a dicembre, e da lì a venire affronteremo tutte le competizioni con un partito strutturato che baderà alla concretezza nello spirito di Azione nazionale. Il nostro partito infatti è nato per dare uno spirito di concretezza e di fattività all’azione politica». Sono queste le prime impressioni di Francesco De Nisi, che si appresta a diventare segretario regionale di Azione in Calabria: De Nisi, sostenuto da una mozione unitaria, sarà ufficialmente eletto nel corso del congresso regionale del partito di Calenda che si sta svolgendo a Catanzaro.
Uno dei temi più significativi sul piano politico è quello delle alleanze di Azione, che in Calabria conta due consiglieri regionali – lo stesso De Nisi e Giuseppe Graziano – che sostengono il presidente della Regione di centrodestra Roberto Occhiuto. Un posizionamento che non convince alcuni osservatori politici, ma De Nisi non è di questo avviso. «Se si guarda bene allo spirito di Azione sul piano nazionale, il nostro segretario Calenda – specifica il segretario di Azione – non ha un approccio ideologico nell’affrontare i temi politici nazionali. Noi badiamo sempre alla concretezza, sosteniamo il presidente Occhiuto perché secondo noi sta facendo bene, sta amministrando bene la Calabria, sta mettendo il massimo impegno in questa fase come non è mai avvenuto in questa regione. In altre competizioni e in altre amministrazioni sosterremo altre guide che sapranno bene agire nei confronti della cittadinanza. Lo stesso Calenda ha espresso un giudizio lodevole su Occhiuto perché in Calabria ha notato un cambio di passo, un cambio di modo di agire politico, una regione che si pone in maniera diversa anche nei confronti del resto d’Italia, per cui non siamo più una regione sottomessa o piagnona ma si candida a essere protagonista sullo scenario nazionale». (a. c.)
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