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IL CONTRIBUTO

«Il delitto, l’impunità e la Suburra»

Il delitto della povera Giulia non è il primo femminicidio dell’anno ma il 103mo. Eppure, sembra il primo. Per una tendenza italiana a concentrarsi su un fatto singolo di cronaca e non sul suo ins…

Pubblicato il: 19/11/2023 – 14:04
di ALFREDO ANTONIOZZI*
«Il delitto, l’impunità e la Suburra»

Il delitto della povera Giulia non è il primo femminicidio dell’anno ma il 103mo. Eppure, sembra il primo. Per una tendenza italiana a concentrarsi su un fatto singolo di cronaca e non sul suo insieme. Il dolore che ognuno di noi prova è enorme. Ma il dolore della nostra comunità è spesso fuorviato dalla ridondanza più che dalla sostanza. E le reazioni sono in alcuni casi poco razionali. Invocare la pena di morte è una cosa che suscita tristezza: la pena di morte è l’antitesi e ogni cultura democratica. Invocare giuste pene è invece doveroso. E le giuste pene passano per il superamento di una tendenza giustificativa che associa i delitti a problemi psichici. Questo ragazzo ha certamente, probabilmente, avuto una reazione di narcisismo maligno ma certamente non è matto. Ha 22 anni che oggi significano probabilmente averne 13 ai miei tempi. L’immaturità affettiva è un altro problema su cui dovremmo discutere serenamente. Ma soprattutto dovremmo discutere delle scorciatoie giudiziarie aperte da una giurisprudenza che ha conferito ai disturbi di personalità (ammesso che Filippo ce l’abbia) una dignità tale da consentire in  molti casi seminfermità o addirittura infermità. Per questo ho presentato la proposta di legge e su questo mi sono confrontato con grandi tecnici: da Giuseppe Nicolò ad Angelo Balbi, da Antonio Semerari a Gabriele Rocca a tanti altri. Da sempre intorno alle questioni dell’infermità si giocano interessi importanti e legittimi ci mancherebbe che riguardano periti e avvocati. Ma se consentiamo scorciatoie vuol dire che non garantiamo giustizia. Non possiamo chiedere una cosa tribale come la pena di morte e poi arrivare a determinare sconti di pena ingiustificati. La componente psicotica è l’unica che possa rispettare la Costituzione e contemporaneamente la verità. Altrimenti perderemo tempo sull’onda delle emozioni che durano quasi sempre poco. Soprattutto in una Nazione come la nostra.
* Vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

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