REGGIO CALABRIA «In Calabria questo governo sta investendo una cifra che nessun governo in passato ha mai investito, 30 miliardi solo tra strade, autostrade e ferrovie». Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, leader della Lega, nella sua tappa odierna a Reggio Calabria, dove, tra l’altro, ha incontrato decine di sindaci della fascia jonica per la Statale 106. «Penso – aggiunge Salvini – alla progettazione dell’alta velocità finalmente fino a Reggio Calabria. Penso ai miliardi per la 106, oggi pomeriggio incontrerò 50 sindaci per coordinare i lavori, penso ai lavori sull’Autostrada 2, penso all’aeroporto di Reggio, all’aeroporto di Lamezia, al porto di Gioia Tauro che ho visitato stamattina e che difenderò a Bruxelles dalle nuove tasse europee e poi penso anche al Ponte che porterà lavoro business, turismo in Calabria e in Sicilia senza precedenti. E’ una soddisfazione poi come Lega salutare l’ingresso di nuovi consiglieri comunali, di nuovi consiglieri regionali, di nuovi sindaci: vuol dire che il lavoro di questi mesi i cittadini lo stanno riconoscendo». Nella sua tappa reggina Salvini ha ufficializzato il passaggio alla Lega dei consiglieri comunali Mario Cardia e Armando Neri e del consigliere regionale Giuseppe Mattiani.
Salvini si sofferma anzitutto sulla vicenda del porto di Gioia Tauro, a rischio per la prossima entrata in vigore di una direttiva europea sulle emissioni inquinanti. «Sull’Ets – spiega il vicepremier – la strategia qual è? Sarò a Bruxelles personalmente come Ministro dei Trasporti lunedì 4 dicembre per chiedere lo stop e il rinvio di una tassa che rischia di danneggiare i porti italiani ed europei e di avvantaggiare i porti nordafricani. Sono alcune scelte folli dell’Europa, non ambientaliste, scelte ideologiche, le auto elettriche, le bistecche sintetiche, la tassa sulla casa, che non aiutano l’ambiente ma danneggiano il lavoro e i porti italiani, quindi già abbiamo raccolto l’adesione di numerosi altri paesi europei, non è più solo una battaglia italiana o della Lega, è una battaglia che si sta allargando». E ancora, Salvini conferma gli impegni per il rilancio dell’aeroporto di Reggio, sostenendo che «può e deve crescere non a discapito dell’aeroporto di Lamezia. Possono e devono crescere entrambi, così come i porti calabresi possono crescere tutti. Spero che siano sempre di meno quelli del no, perché c’è quello che non vuole l’allargamento dell’aeroporto, c’è quello che non vuole il Ponte, c’è quello che non vuole l’Alta velocità. Io ascolterò tutti, però se alla Calabria serve qualcosa, tirerò dritto perché ad ascoltare quelli del no non si va da nessuna parte».
Sotto la lente il progetto del Ponte sullo Stretto, un progetto “bandiera” di Salvini. In democrazia è giusto che ognuno manifesti. «Mi sembra strano da ministro e da genitore – osserva il vicepremier – che in due terre straordinarie ma che chiedono lavoro come la Calabria e la Sicilia ci siano persone che dicono di no a un’infrastruttura che darà decine di migliaia di posti di lavoro in Calabria e in Sicilia. Oltretutto risparmi inquinamento, risparmi tempo, è una struttura che si ripagherà nell’arco di pochi anni visto quello che costa ai siciliani e ai calabresi non avere la continuità territoriale e l’Alta velocità, quindi spendere 30 miliardi in Calabria e 30 miliardi in Sicilia senza fare il Ponte sarebbe un non senso. Io penso che per la Calabria e la Sicilia e per l’Italia intera sia un’occasione storica come l’Autostrada del Sole è stata un’occasione storica nel secondo dopoguerra. Quindi – prosegue Salvini – io li rispetto, chi dice di no al Ponte dice di no al lavoro, alla modernità, alla velocità, perché invece del traghetto tu andrai da Reggio a Messina in treno in pochi secondi e non in qualche ora, ti risparmierai delle code, ti risparmierai l’inquinamento, pensiamo ai pendolari che fanno avanti e indietro fra Sicilia e Calabria, che oggi spendono un occhio nella testa prendendo il traghetto, potranno farlo tranquillamente in macchina, in moto, in furgone, in treno, come vorranno. Il mio obiettivo è aprire i cantieri, come promesso, nel 2024».
Il tema della Statale 106. «Noi – spiega Salvini – abbiamo il cronoprogramma per i 3 miliardi che solo l’anno scorso abbiamo stanziato per una tratta. C’è da finanziare la progettazione e il completamento dell’intera opera, quindi i sindaci dei territori che ancora non sono coinvolti l’incontro – e saranno più di 50 – oggi pomeriggio. Poi torno stasera stessa al Ministero e con Anas e gli ingegneri ragioneremo di come progettare nel modo migliore. Sicuramente il mio obiettivo è che alla fine del mandato la Statale 106 non sia più la statale della morte e questi 3 miliardi comunque sono una prima importante pesante risposta la daranno».
Un passaggio Salvini lo dedica al tema dell’autonomia differenziata sul quale da alcuni giorni si stanno registrando le critiche del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, nei confronti del ministro leghista Calderoli. «L’autonomia – conclude Salvini – è una grande occasione di rivalsa per il Sud. Se ci sono Regioni del Sud che non sono a livello di alcune Regioni del Nord è perché hanno avuto politici incapaci. L’autonomia mette alla prova i governatori, gli amministratori. Se sei bravo i tuoi cittadini te lo riconoscono. Se invece non sai fare il tuo lavoro non hai più scuse. Quindi io penso che l’autonomia sia una grande occasione soprattutto per le Regioni del Sud per recuperare qualche anno di disattenzione, mettiamola così, che non dipende dalla Lega o dall’autonomia, perché non c’era dal governo né la Lega né c’è l’autonomia». (mr.)
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