CORIGLIANO-ROSSANO «Abbiamo appurato che qualche giorno fa un lavoratore della Ias Autolinee è stato oggetto di un’aggressione che gli è costata dieci giorni di prognosi. L’elemento scatenante sembrerebbe essere stato l’invito che il dipendente ha rivolto all’aggressore perché si regolarizzasse mediante l’acquisto del titolo di viaggio, ricevendo come risposta, appunto, l’aggressione fisica»: a segnalarlo sono Silvio Molinaro (Filt-Cgil) e Francesco Bruno (Faisa Cisal). I due sindacalisti nella nota congiunta lamentano che «il tema delle aggressioni è in Italia, nel trasporto pubblico locale, un fenomeno dilagato in misura allarmante e non può non essere affrontato in maniera seria e alla radice. Trascurare anche un solo atto di aggressione, colpevolmente sorvolandovi, rende imperdonabilmente complici dell’aggressore. Chiedere al lavoratore «come mai non hai reagito?», così come qualche mente brillante ha ritenuto di fare, è ancor più grave dell’indifferenza verso il problema. Vi è una sola via da percorrere: alzare il livello di attenzione, realizzare un esame congiunto sulle autolinee potenzialmente esposte al fenomeno ed intervenire con misure adeguate di controllo a bordo e, occorrendo, attraverso una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine. Con questo proposito, nell’esprimere vicinanza al lavoratore vittima della vicenda, invitiamo la società Ias Autolinee a promuovere un incontro urgente per affrontare il fenomeno dell’aggressione e le iniziative dirette a prevenirlo».
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